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    Salvini attacca ancora Lamorgese: “Ministro assente, si dia una mossa. Io gli sbarchi li ho fermati”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 10 Ago. 2021 alle 15:05

    Salvini attacca ancora Lamorgese: “Ministro assente, si dia una mossa”

    Non si placa lo scontro tra Matteo Salvini e Luciana Lamorgese con il leader leghista che oggi, martedì 10 agosto, ha attaccato nuovamente il ministro dell’Interno.

    Rispondendo alle domande dei giornalisti, infatti, Salvini ha dichiarato che “sugli sbarchi dei clandestini stiamo tornando ai numeri disastrosi di qualche anno fa. Non è possibile che ci sia un ministro dell’Interno assente, che si preoccupa di mandare i controlli agli italiani che vanno al bar, in spiaggia e in pizzeria, permettendo lo sbarco di migliaia di migranti irregolari non vaccinati”.

    “Limitare gli sbarchi si può – incalza Salvini – io l’ho dimostrato, quindi invito il ministro a darsi una mossa”. L’ex ministro dell’Interno, poi, ha risposto alla titolare del Viminale, la quale aveva affermato di essere pronta a raccogliere suggerimenti da parte di Salvini sulla questione sbarchi.

    “Ci sono navi francesi, tedesche e norvegesi, si chiama Parigi, Berlino e Oslo. Non si capisce perché navi straniere che raccolgono immigranti in acque straniere debbano venire in Italia. Basta fare tre telefonate”.

    Sulla questione dello ius soli, invece, Salvini ha dichiarato: “L’Italia è il paese che ha dato più cittadinanze, quindi non si capisce perché il Pd abbia questa priorità. Per me le priorità sono la salute, il lavoro e la scuola, sicuramente non lo ius soli e la legge elettorale”.

    Ma l’attacco di Salvini alla Lamorgese è proseguito anche sul Green Pass: “Mi sembra che il ministro dell’Interno abbia le idee molto confuse, e rischia di far danno, perché non puoi trasformare baristi, camerieri e pizzaioli in bersaglieri o carabinieri. Se facesse meglio il suo lavoro sarebbe meglio per tutti”.

    Sui social, poi, il leader della Lega ha aggiunto: “Da ministro dell’Interno ho dimostrato che volere è potere, a settembre andrò a processo per aver contrastato, coi fatti e non a parole, la mangiatoia dell’immigrazione clandestina, facendo quello che mi avevano chiesto gli italiani col loro voto. E lo rifarei”.

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