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    Regeni, Palazzotto a TPI: “Responsabilità chiare, ora l’Italia alzi il livello del conflitto politico con l’Egitto”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 2 Dic. 2021 alle 10:41 Aggiornato il 2 Dic. 2021 alle 11:14

    “Il rifiuto di fornire i domicili legali dei quattro imputati è un’ammissione di colpevolezza da parte del regime egiziano. L’ennesimo oltraggio alla memoria di Giulio Regeni”, queste le parole di Erasmo Palazzotto a TPI, all’indomani della relazione finale presentata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.

    “Questa commissione chiede che l’Italia assuma una posizione più determinata nei confronti dell’Egitto: occorre alzare il livello del conflitto politico e la pressione verso il regime di Al-Sisi”, prosegue Palazzotto. “Il governo deve aprire inoltre una discussione in sede europea per l’interruzione della fornitura di armamenti all’Egitto, che li usa quotidianamente a fini repressivi violando sistematicamente i diritti umani, le libertà civili e democratiche”.

    Dalla relazione emerge in modo netto come “La responsabilità del sequestro, della tortura e dell’uccisione di Giulio Regeni grava direttamente sugli apparati di sicurezza della Repubblica araba d’Egitto, e in particolare su ufficiali della National Security Agency (NSA), come minuziosamente ricostruito dalle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Roma. I responsabili dell’assassinio di Giulio Regeni sono al Cairo, all’interno degli apparati di sicurezza e probabilmente anche all’interno delle istituzioni”.

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