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    Referendum legge elettorale, la Lega deposita il quesito per un sistema maggioritario

    Un seggio elettorale in Italia

    Il senatore Calderoli a TPI: "No alle maggioranze di Palazzo"

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 30 Set. 2019 alle 16:11

    Referendum legge elettorale, Lega deposita il quesito

    È una giornata decisiva nella strada che porta a un referendum sulla legge elettorale. Oggi, lunedì 30 ottobre 2019, la Lega ha depositato in Cassazione il quesito per abrogare la parte proporzionale del cosiddetto Rosatellum, in vigore per le Elezioni Politiche e aprire dunque a un sistema totalmente maggioritario.

    A depositare il quesito in mattinata è stata una delegazione del partito di Matteo Salvini guidata dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. A sostegno della proposta si sono schierati i consigli regionali di ben otto Regioni: Veneto, Sardegna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Abruzzo, Liguria e Basilicata.

    Parlando a TPI Calderoli, che ha definito il referendum “Popolarellum” visto che a “decidere sarà il popolo”, ha affermato: “Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo”. E ancora: “Non temo rifiuti dalla Corte Costituzionale, otto Regioni, molto al di sopra delle cinque richieste, e soprattutto in rappresentanza di tutto il Nord, del Centro, del Sud e delle Isole del Paese, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale, in modo tale che nasca un sistema completamente maggioritario, ovvero l’elettore sceglie chi andrà a governare e chi perde andrà all’opposizione”.

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    “Serve una legge elettorale chiara, chi prende un voto in più vince, come succede per le Regioni”, ha dichiarato invece oggi Salvini. “Prima si vota e meglio è”, ha aggiunto il leader del Carroccio, “ma è importante farlo con una legge elettorale che permetta di governare”.

    Cosa succede ora

    Gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne per il referendum sulla legge elettorale nell’intervallo tra il 15 aprile e il 15 giugno. Ma il Parlamento potrebbe anche farlo decadere.

    In ogni caso richiesta di referendum sulla legge elettorale dovrà superare anche l’esame di legittimità della Cassazione, entro ottobre, e poi quello di ammissibilità della Corte Costituzionale, entro il 10 febbraio.

    Dubbi sull’ammissibilità del referendum vengono sollevati dall’opposizione in maniera piuttosto netta. Su Facebook il senatore Pd Dario Parrini, capogruppo Dem in Commissione Affari Costituzionali ha scritto: “Cari giornali italiani che state dando uno spazio esagerato al referendum elettorale della Lega, fate attenzione per favore: è una messinscena. Il referendum è palesemente inammissibile. Parliamo di cose serie. Diamo alle Calderolate il rilievo che meritano”.

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