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    Recovery, 500 assunzioni per le task force nei ministeri

    Italian Prime Minister, Mario Draghi, attends a press conference on plan to fight Coronavirus Covid-19 pandemic, Rome, Italy, 08 April 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 4 Giu. 2021 alle 11:33 Aggiornato il 4 Giu. 2021 alle 11:37

    Recovery, 500 assunzioni per le task force nei ministeri

    350 persone per la rendicontazione finanziaria, 1.000 esperti da attribuire alla regioni per le semplificazioni, oltre 16mila assunzioni per l’ufficio del processo e concorsi pubblici in 100 giorni per l’attuazione del Recovery Plan: queste le assunzioni previste dal nuovo decreto reclutamento in studio oggi in Cdm dopo la cabina di regia con i rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza convocata ieri sera da Mario Draghi.

    Con la fumata bianca di ieri si pone così il terzo pilastro per avviare l’attuazione del Pnrr italiano insieme a quelli della governance – la cabina di regia politica di Palazzo Chigi prevista da Draghi insieme all’Unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell’efficacia della regolazione – e delle semplificazioni, immessi dal Dl semplificazioni approvato la settimana scorsa. 

    Con i team per la digitalizzazione, le assunzioni presso i ministeri potrebbero arrivare a circa 500, ma il criterio scelto per il provvedimento sulla Pubblica Amministrazione è quello di attenersi alle linee guida dell’Ue e finanziare con il Recovery solo le assunzioni strettamente connesse al piano, una scelta che scontenta gli esponenti del governo che speravano di allargare le maglie del provvedimento e far arrivare migliaia di nuovi dipendenti pubblici nei propri ministeri.

    Draghi ha bloccato le richieste: il decreto legge elaborato dal ministro Renato Brunetta sarà limitato ad un gruppo minimo di persone necessarie all’attuazione del Recovery Plan e già previste proprio dal Pnrr, che servano subito per la “messa a terra” dei fondi europei in vista della prima tranche, che dovrebbe arrivare a luglio.

    Il reclutamento di risorse nelle amministrazioni e nei dicasteri per l’effettiva realizzazione dei progetti del Pnrr arriverà solo in un secondo momento, in relazione alle opere da finanziare e con la verifica dell’effettiva necessità di quelle risorse, che saranno comunque a carico del bilancio dello Stato.

    In Cdm oggi anche il provvedimento ponte per l’assegno unico, che su iniziativa del ministro Elena Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, a partire dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l’assegno a tutti nel 2022.

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