Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Quanto durerà il mandato di Mattarella? Il presidente potrebbe chiedere una modifica della Costituzione

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 30 Gen. 2022 alle 16:37 Aggiornato il 30 Gen. 2022 alle 16:38

    Sergio Mattarella rieletto al Quirinale. A nulla sono serviti gli appelli del presidente della Repubblica ai partiti affinché non riproponessero il suo nome; le forze politiche non sono state in grado di trovare un successore. Così il capo dello Stato ha dovuto sacrificarsi e accettare il bis. “Nel corso della grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento – è stato l’incipit del brevissimo discorso a scrutinio chiuso -. Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente debbono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti”.

    Da qui la decisione di accettare, anche se – come da lui stesso ammesso – “i miei piani per il futuro erano altri”. Ma dietro la facciata aleggiano dubbi e timori da parte del Capo dello stato. La scelta non è stata affatto facile, spiega chi lo conosce bene. “Era assolutamente sincero quando diceva che non avrebbe mai e poi mai voluto accettare il bis”. Poi la decisione, non facile e molto sofferta per senso di responsabilità. Ma le preoccupazioni dell’uomo del Colle non sono svanite. Una su tutte: come si comporteranno i leader politici in futuro? Non è che coloro i quali sono andati con il cappello in mano al Colle per chiedergli di restare in futuro gli chiederanno senza troppi complimenti di “sloggiare” con il pretesto che con l’inizio della nuova legislatura e il primo Parlamento eletto con il taglio dei parlamentari lui non sarebbe più un presidente “legittimo”? Questo è uno principali dubbi che aleggia in queste ore dalle parti del Quirinale.

    Perché se è pur vero che il taglio dei parlamentari dopo le elezioni politiche del prossimo anno che porterà il numero dei senatori da 315 a 200 e quello dei deputati da 630 a 400 non comporterà le dimissioni del presidente della Repubblica eletto con l’attuale composizione parlamentare, di sicuro però potrebbero porre un enorme problema di opportunità politica ed istituzionale. Un dilemma che dovrà essere sciolto perché potrebbe delegittimare il Capo dello Stato di fronte a quella stessa classe politica che oggi lo invoca a gran voce. Mattarella è troppo esperto per non mettere in conto le giravolte e i capricci dei politici nostrani. Ma sulla effettiva durata del nuovo settennato se ne saprà probabilmente di più in occasione del discorso di insediamento di giovedì prossimo. Secondo autorevoli fonti, infatti, in questa sede il “bispresidente” potrebbe fare cenno a possibili modifiche costituzionali, una in particolare: divieto di rielezione per il presidente della Repubblica.

    D’altra parte lo stesso Mattarella si è più volte espresso favorevolmente in questo senso. Approvare nei prossimi mesi questa modifica costituzionale sarebbe un modo implicito per porre fine al settennato dato che a quel punto Mattarella si troverebbe di fronte ad un mutamento rilevante del quadro costituzionale. È uno scenario che sta già cominciando a circolare all’interno dei partiti. Un modo per consentire al Paese di superare la fase emergenziale e portare a termine la legislatura con le relative elezioni politiche contando sull’esperienza e sulla maestria di un uomo come Sergio Mattarella per poi, successivamente, tornare ai normali equilibri istituzionali.

    Leggi anche: Quirinale, le pagelle secondo Telese: i voti ai protagonisti della corsa al Colle

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version