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    Papa Francesco a Budapest: “Spegnere miccia antisemitismo in Europa”. L’incontro con Orban

    Papa Francesco incrontra il primo ministro ungherese Viktor Orban. Credit: EPA/VATICAN MEDIA
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 12 Set. 2021 alle 15:52

    È iniziato questa mattina il 34esimo viaggio apostolico internazionale di Papa Francesco, che si è recato a Budapest per la conclusione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale e in Slovacchia. Bergoglio, al museo delle Belle Arti di Budapest ha incontrato il presidente della Repubblica Janos Ader e il premier Viktor Orban. Quello con il primo ministro ungherese non è stato un incontro privato, Orban infatti si trovava con altre autorità. “Ho chiesto a Papa Francesco di non lasciare che l’Ungheria cristiana perisca“, ha scritto il premier sovranista sul suo profilo Facebook dopo l’incontro di stamane col Pontefice.

    “L’incontro del Papa con il Presidente della Repubblica, con il Primo Ministro” ungherese Orban “e il Vice Primo Ministro dell’Ungheria si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9.25″, fa sapere una nota il Vaticano. Il Papa non ha incontrato da solo il premier sovranista, con il quale ci sono divergenze di vedute soprattutto sulla questione migranti e accoglienza. “Erano presenti, con il Santo Padre, anche il Cardinale Parolin, Segretario di Stato, e Mons. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati. Tra i vari argomenti trattati, vi sono stati il ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa e la promozione della famiglia”, fa sapere ancora il Vaticano.

    Francesco ha incontrato i vescovi d’Ungheria, quindi il Consiglio ecumenico delle Chiese con le comunità ebraiche. “Ogni volta che c’è stata la tentazione di assorbire l’altro non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo, anziché integrarlo. Quante volte nella storia è accaduto! Dobbiamo vigilare e pregare perché non accada più. E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell’antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta”. Così il Papa a Budapest, incontrando il Consiglio ecumenico delle Chiese e alcune Comunità ebraiche dell’Ungheria.

    “Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità“, ha detto il Pontefice. Francesco ha fatto riferimento alla “evocativa immagine del Ponte delle Catene, che collega le due parti di questa città: non le fonde insieme, ma le tiene unite. Così devono essere i legami tra di noi”. E “il Ponte ci istruisce ancora: esso è sorretto da grandi catene, formate da tanti anelli. Siamo noi questi anelli – ha spiegato – e ogni anello è fondamentale: perciò non possiamo più vivere nel sospetto e nell’ignoranza, distanti e discordi“. Secondo Francesco, “il Dio dell’alleanza ci chiede di non cedere alle logiche dell’isolamento e degli interessi di parte. Non desidera alleanze con qualcuno a discapito di altri, ma persone e comunità che siano ponti di comunione con tutti”.

    “In questo Paese voi, che rappresentate le religioni maggioritarie, avete il compito – ha aggiunto in un altro passaggio – di favorire le condizioni perché la libertà religiosa sia rispettata e promossa per tutti”. “E avete un ruolo esemplare verso tutti – ha aggiunto il Pontefice -: nessuno possa dire che dalle labbra degli uomini di Dio escono parole divisive, ma solo messaggi di apertura e di pace. In un mondo lacerato da troppi conflitti è questa la testimonianza migliore che deve offrire chi ha ricevuto la grazia di conoscere il Dio dell’alleanza e della pace”.

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