Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Se i no vax fossero un partito avrebbero il 5%: l’ipotesi del sondaggista

    Credit: Ansa foto
    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 16 Dic. 2021 alle 11:06 Aggiornato il 16 Dic. 2021 alle 19:14

    “Lei non immagina quanta gente ci chiede di fare il partito. Sul web sono migliaia. Una richiesta enorme”. Il giurista Ugo Mattei ha raccontato a La Repubblica l’attività della commissione DuPre, il movimento no pass costituito da intellettuali come Massimo Cacciari e Giorgio Agamben. Un movimento che fa presagire la nascita di una forza politica.

    “Mobilitazione sì, altro per ora no” assicura Mattei anche se per i sondaggisti “è questione di tempo”. Per il professore le richieste di mobilitazione sono tante, ma “un partito anti Green Pass non avrebbe senso. Sarebbe persino suicida. Noi andiamo avanti con la nostra opera di controinformazione, poi magari questo nostro impegno figlierà un soggetto politico” dice Mattei al giornalista di Repubblica.

    Per il sondaggista Renato Mannheimer, interpellato da L’aria che tira, una formazione Nopass o Novax potrebbe avere “tra il 5 e il 10 per cento dei voti”. I voti potrebbero essere sottratti alle destre, a Fratelli d’Italia e alla Lega. “Si è ormai creata una frattura che tiene dentro componenti che sono emotive, psicologiche, culturali, che finiranno per produrre un’offerta”, sostiene il dottor Roberto Weber della Swg.

    Altri sondaggisti sono più cauti, e ritengono che lo spazio non ci sia. Ne è convinto Antonio Noto di Noto Sondaggi: “Trieste rappresenta un’eccezione, negli altri centri è stata una sequela di flop. I partiti monotematici hanno sempre avuto zero seguito. Il 60 per cento dei Novax non va a votare”.

    Anche il giurista Mattei sottolinea la mancanza di omogeneità tra i sui simpatizzanti: “Alcuni sono vaccinati, e contestano il Green Pass, e altri no”. Nel loro ultimo documento, i membri della commissione DuPre, hanno ribadito che “la vaccinazione non previene il contagio anche se ne riduce significativamente l’incidenza (di circa tre volte). Questo dato da solo priva il Green Pass del suo significato sanitario: avere un Green Pass non significa essere innocui o non contagiosi”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version