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    “Russia Stato terrorista”, il M5s si astiene sulla risoluzione europea: “Ora alziamo i toni della pace”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 23 Nov. 2022 alle 11:33

    Al Parlamento europeo si vota oggi una risoluzione che definisce la Russia come uno “stato terrorista”: l’esito è in bilico, ciò che è certo è che il Movimento 5 Stelle si asterrà. Lo comunica in una nota ufficiale il partito retto da Giuseppe Conte, spiegando che “in Ucraina è il momento di alzare i toni della pace”. “La risoluzione che verrà messa ai voti oggi al Parlamento europeo – spiegano i pentastellati – porta invece all’opposta direzione”. Il partito ha precisato di avere “solidarietà totale” verso il popolo ucraino, e di considerare la Russia come “l’unica responsabile della guerra in corso”, ma questo non è sufficiente per votare a favore della risoluzione. “Pur condividendo i paragrafi di sostegno all’Ucraina – si legge – non possiamo sostenerla”.

    Il motivo è “l’assenza della parola ‘pace’ dal testo”: “Dopo più di nove mesi di aperte ostilità che non hanno risparmiato le popolazioni civili bisogna mettere a tacere le armi e far prevalere le diplomazie. Non è più il momento del muro contro muro”. La nota si conclude con una condanna dell’operato del presidente russo: “Putin ha colpevolmente violato il diritto internazionale, ma va condotto ogni sforzo per arrivare a un negoziato fra le parti e mettere fine a questa orribile guerra. Proviamoci”. Il testo della risoluzione è stato presentato da Conservatori e Riformisti, ma i due principali gruppi del Parlamento europeo – Ppe e S&d – hanno espresso perplessità circa la sua utilità giuridica. Negli stessi socialisti potrebbe esserci qualcuno che voterà contro.

    Fonti del gruppo guidato da Iratxe Garcia Perez hanno spiegato: “Non ci sono argomenti per giustificare la guerra della Russia ma la questione è cosa aggiunge il fatto che si tratti di uno Stato terrorista, quali strumenti ci porta”. La preoccupazione diffusa è che la risoluzione possa isolare ulteriormente la Russia, mentre c’è chi predica maggiore prudenza.

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