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    Sea Watch, dopo un interrogatorio di sei ore il comandante dichiara: “Rifarei tutto”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 21 Mag. 2019 alle 21:05 Aggiornato il 21 Mag. 2019 alle 22:04

    Migranti sea watch comandante interrogato | Dopo sei ore, è terminato l’interrogatorio di Arturo Centore, il comandante della Sea Watch indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

    Affiancato dai suoi avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, Centore dinanzi al procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella si sarebbe assunto la piena responsabilità di ciò che è accaduto sulla nave, inclusa la rotta da seguire, senza chiamare in causa nessun altro.

    Uscito dal palazzo di giustizia di Agrigento, Centore ha dichiarato: “Rifarei tutto quello che ho fatto, per salvare vite umane in mare rifarei tutto. Non è un problema ideologico. Anche dopo lo sbarco dei primi migranti, per i 47 che restavano sulla nave non c’era altra scelta che portarli nel porto di Lampedusa”.

    Uno dei due legali del comandante, Alessandro Gamberini, ha inoltre reso noto che la vicenda è stata documentata.

    A bordo della nave, infatti, “C’erano dei giornalisti del New York Times e un free lance tedesco che hanno documentato con foto e video le testimonianze dei migranti. Tutte queste cose verranno
    recuperate dalla Procura di Agrigento e daranno conferma delle cose che abbiamo detto. E’ una vicenda alla luce del sole, nulla da strumentalizzare”.

    “Non si comprende – ha aggiunto il legale – come mai una nave che compie un’operazione di questo tipo possa essere trattata, dallo Stato italiano, come una nave offensiva quando entra nelle acque territoriali”.

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