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    Meloni: “Eredità fascista di FdI? Noi contro i totalitarismi”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 3 Giu. 2021 alle 16:11 Aggiornato il 3 Giu. 2021 alle 16:16

    In una lettera indirizzata al Corriere della Sera, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha risposto all’editoriale in cui il professor Ernesto Galli della Loggia ha sostenuto che il partito nato da Alleanza Nazionale – che si avvicina sempre di più a quello di Matteo Salvini nei sondaggi e dunque con buone possibilità di vincere le future elezioni politiche – non ha una classe dirigente capace di governare il Paese.

    “FdI ha programmi e classe dirigente per guidare il Paese”, ha replicato Meloni. “Sostiene energicamente il cambiamento e il rinnovamento ma, soprattutto, ha da tempo fatto i propri conti con l’eredità storica del passato”, ha scritto l’esponente dell’unico partito all’opposizione del governo Draghi insieme a Sinistra Italiana.

    “FdI ha una grande profondità fatta da esponenti, a tutti i livelli, con una lunga storia politica, esperienze amministrative, impegno studentesco, radicamento associativo. Nessuna improvvisazione dalle nostre parti. Il professore afferma che Fratelli d’Italia potrebbe presto essere il partito di maggioranza di un governo di centrodestra e pertanto chiamato a guidare la Nazione. Già il fatto che il Corriere della Sera reputi ‘probabile’ questa ipotesi rappresenta di per sé una piacevole notizia. Non condivido però il resto dell’analisi fatta”, ha aggiunto Meloni.

    “È verissimo che FdI non è organico all’attuale sistema di potere e di influenze che governano la macchina dello Stato. Ne andiamo fieri. È il Pd il partito del ‘Deep State’, come lo chiamerebbero gli americani, quello che rappresenta la difesa dello status quo in Italia e in Europa. FdI è invece una forza che chiede cambiamento e rinnovamento. Non abbiamo l’ostilità della classe dirigente della Nazione: guardano a noi con speranza moltissimi magistrati, dirigenti pubblici, servitori dello Stato, accademici”, ha continuato la leader di FdI, la cui biografia uscita il mese scorso “Io sono Giorgia”, edita da Rizzoli, sta spopolando nelle librerie.

    “Lo sappiamo che tenteranno con ogni mezzo di impedirci di governare e cambiare le troppe cose che non vanno”. E sul tema dei legami con il fascismo, eredità sulla quale – secondo Galli della Loggia – il partito non deve “sviare” i discorsi, Meloni ha replicato: “Il fascismo non è una ‘peculiarità’ italiana. L’intera Europa è stata coinvolta e travolta dalla furia ideologica di nazismo, fascismo e comunismo. Si è voluto affrontare in modo definitivo la questione nel 2019 con un atto di grande coraggio: la Risoluzione del Parlamento Europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa con la quale si condannano tutti i totalitarismi del ’900”.

    Meloni ha fatto notare come FdI abbia votato la Risoluzione insieme a tutte le altre forze politiche. “L’abbiamo votata senza alcuna esitazione insieme ai conservatori, ai popolari, ai socialisti, ai liberali di tutta Europa” ha scritto Meloni. “Solo l’estrema sinistra europea e la sinistra italiana tutta, Pd compreso, hanno avuto problemi a seguire questa strada”, ha concluso.

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