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    Che cos’è la “graticola”, l’esame del M5s per valutare (e bocciare) sottosegretari e ministri

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 11 Giu. 2019 alle 15:56 Aggiornato il 11 Giu. 2019 alle 15:59

    M5s graticola sottosegretari | Luigi Di Maio | M5s | Rimpasto di governo | Esame sottosegretari M5s | Valutazione operato 

    M5s graticola sottosegretari | Nota come “graticola”, sta tenendo banco da alcune ore la nuova trovata firmata M5s. Venti minuti di relazione – registrata – sull’operato da sottosegretario, domande da parte dei parlamentari delle commissioni di riferimento e questionari valutativi rigorosamente anonimi, che poi finiranno nelle mani di Luigi Di Maio.

    Consiste in questo l'”esame” a cui devono essere sottoposti i sottosegretari del M5s, fortemente voluto da Di Maio per fare una sorta di “verifica” dopo le disfatte degli ultimi mesi. L’hanno definita la “graticola”, e altro non è che un modo per mettere “sotto torchio” i membri del governo e rendere conto ai parlamentari grillini del loro operato.

    La procedura, a marchio Cinque Stelle è riservata ai sottosegretari ma non ai ministri. O almeno per il momento, visto che non è esclusa una “graticola” simile anche per i titolari dei ministeri. Cosa non va nel M5s? Come è stata possibile questa enorme dispersione di voti? Si spera di dare così risposte a queste domande.

    M5s graticola sottosegretari | Chi sono i sottosegretari che hanno già svolto l’esame

    Il primo sottosegretario a sostenere l’esame, davanti alla Commissione Antimafia, è stato Luigi Gaetti, sottosegretario all’Interno, che ricopre il ruolo di presidente della “Commissione centrale per la definizione e l’applicazione delle speciali misure di protezione”.

    L’esame poi è proseguito con Simone Valente e Vincenzo Santangelo, sottosegretari del ministero per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, guidato da Riccardo Fraccaro.

    Secondo alcuni, è solo il primo passo di un rimpasto di governo, che si staglia all’orizzonte. Quel che è certo, per il momento, è che un rimpasto interno ci sarà.

    “Siamo un po’ vittima della nostra stessa fissazione, per anni abbiamo detto che non dovevamo avere un’organizzazione. Le cose arrivano a me come capo politico e basta, ma un’organizzazione serve”, ha detto Luigi Di Maio.

    Tra le cose che cambieranno è ad esempio la procedura per formare i direttivi di Camera e Senato. Serve un ricambio quasi totale, una sorta di vera e propria segreteria politica.

    Gli esami agli esponenti del governo dovrebbero durare almeno una settimana, secondo quanto sappiamo.

    Tra i nomi a rischio vi sono quelli di Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa, Michele Dell’Orco, del ministero dei Trasporti, e Vittorio Ferraresi, alla Giustizia. Così come quelli dei ministri, in primis Toninelli. Ma anche Trenta e Costa, secondo i ben informati.

    Chi sono i sottosegretari e i viceministri del governo Conte

    M5s graticola sottosegretari | In cosa consiste

    “Gentili sottosegretari e ministri, a seguito dell’ultima assemblea congiunta dei gruppi parlamentari M5S, è emersa l’opportunità e l’esigenza da parte dei parlamentari di un momento di riflessione e confronto tra sottosegretari e membri della Commissione permanente di riferimento”, scrive il capo politico del M5s nel messaggio inviato ai membri pentastellati del governo.

    “Questo avverrà nel corso della prossima settimana, quando ciascuno di voi si confronterà con le Commissioni permanenti di riferimento che esprimeranno una valutazione sul vostro operato nel corso dell’ultimo anno”, prosegue spiegando in cosa consiste la “graticola”.

    “Il confronto avrà la durata di 40 minuti e sarà così articolato: nei primi venti minuti il sottosegretario interessato svolgerà un intervento illustrativo dell’operato svolto durante il suo mandato, che sarà registrato per la creazione di un archivio. Seguirà un dibattito di circa 20 minuti”, prosegue Di Maio andando a spiegare i dettagli dell’esame.

    “Successivamente ogni parlamentare lascerà per ogni sottosegretario una valutazione anonima non vincolante, che poi verrà valutata con il massimo della riservatezza dai direttivi dei gruppi e da me come capo politico”, prosegue Di Maio, aggiungendo che “a breve verrà divulgato il calendario degli incontri”. “Successivamente si passerà ai ministri”, conclude il capo politico.

    Lo stesso Di Maio è ministro del governo giallo-verde. In cosa consisterà la sua valutazione? E chi lo valuterà se è lui stesso il capo politico del M5s, nonché la figura preposta alla valutazione? Lo scoprirermo nei prossimi giorni.

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