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    M5S: Di Maio annuncia “i facilitatori”, nuove figure per riorganizzare il Movimento

    Luigi Di Maio, capo politico del M5S
    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 12 Lug. 2019 alle 19:21 Aggiornato il 12 Lug. 2019 alle 19:26

    Il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, annuncia con un video su Facebook una riorganizzazione interna del Movimento e introduce una nuova figura nella galassia pentastellata: il facilitatore.

    La nuova struttura deve anzitutto rispondere alla necessità di radicarsi maggiormente sul territorio, necessità resa urgente dalle recenti sconfitte dei Cinque Stelle alle elezioni regionali e comunali: “A noi non servono decisori solitari che decidono al posto di altri, a noi servono dei facilitatori”, osserva Di Maio. “Abbiamo bisogno di un’organizzazione nazionale per temi e per questioni organizzative. Almeno 16-18 facilitatori a livello nazionale che si occupino dall’ambiente alla sicurezza, all’innovazione, fino alle questioni legali del movimento, alle questioni di comunicazione e alle questione di organizzazione interna”.

    Secondo il leader M5S, serviranno anche “altri facilitatori a livello regionale che si occupino della formazione e del raggiungimento di nuove persone che si vogliono avvicinare al movimento”.

    La ricerca di un’alleanza con le liste civiche 

    Nel video Di Maio parla anche di “mandato zero” per i consiglieri comunali: “Il primo mandato si neutralizza, non vale per la regola dei due mandati”, chiarisce il capo politico del Movimento.

    A livello territoriale niente alleanze con la Lega. Di Maio pensa piuttosto a un avvicinamento alle liste civiche e ai piccoli comitati locali: “Sul tema delle liste civiche bisogna capire se su alcuni territori è arrivato il momento di presentarci alle elezioni regionali e comunali insieme a liste di movimenti o comitati con cui abbiamo già lavorato e con cui è assurdo scontrarci ma è meglio fare squadra per diventare più forti”, spiega.

    La decisione sarà puntualmente votata sulla piattaforma Rousseau.  Non sarà però sufficiente la mera candidatura. E chi ambisce al ruolo di facilitatore deve “presentarsi con dei progetti, con un team alle spalle, bisogna essere competenti nella materia per cui ti proponi”.

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