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    Parla il padre di Lucia Borgonzoni: “Deve ricordare che la cultura è il contrario della xenofobia”

    "Lucia sottosegretaria alla cultura nel segno di una Lega convertita all'europeismo"

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 25 Feb. 2021 alle 14:13 Aggiornato il 25 Feb. 2021 alle 14:15

    Lucia ha le carte per fare la Sottosegretaria. Al contrario di quella dichiarazione che ancora scalda le polemiche, ha letto molto. Pure nelle diverse visioni politiche, le faccio i miei complimenti nell’ottica di una Lega non più sovranista, razzista, anti europeista”. A parlare a TPI è Giambattista Borgonzoni, padre sempre critico di Lucia Borgonzoni (addirittura nella campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna del 2019 aveva manifestato tra le fila delle Sardine contro la figlia), che è appena stata nominata sottosegretario alla Cultura del governo Draghi in quota Carroccio.

    “Ieri sera – ha continuato Borgonzoni – ho espresso telefonicamente a Lucia i migliori auguri. Il nuovo volto della Lega per la politica italiana sarebbe un dato molto positivo e in questo non voglio pensare che sia l’ennesima giravolta. La Lega si è convertita, spero sinceramente e non per convenienza, alle ragioni dell’europeismo, rifiutando le degenerazioni del nazionalismo, la xenofobia e ogni altra forma di intolleranza”.

    “Il ministero che hanno affidato a Lucia – sottolinea Giambattista – quello della cultura deve essere esattamente il contrario della xenofobia. Cultura è partecipazione. Ben venga la Lega al dialogo per il bene del Paese e spero che mia figlia Lucia si attiverà in questo senso”.

    Giambattista Borgonzoni non dimentica però le campagne di Salvini contro i migranti e quelle in sostegno all’ex presidente Usa Donald Trump: “Ora la Lega sembra aver preso la strada moderata di Giorgetti, ma non posso scordare qualche mese fa Matteo Salvini con il cappellino pro Trump ‘Make America great again’. Attendo una copia di quel berrettino in dono, sperando che mi dica che non serva più”.

    Secondo il padre della politica leghista, “in un contesto mondiale di quasi otto miliardi di esseri, la dimensione dell’Europa costituisce l’unità economica e politica minima per difendere i nostri valori e interessi. A prova di ciò i problemi che abbiamo di fronte: pandemia Covid, emigrazioni dal sud al nord del mondo, diseguaglianze sociali, crisi climatica, sono affrontabili solo globalmente. In caso contrario saremmo alla merce’ dei grandi paesi illiberali”.

    Qui l’intervista al padre di Lucia Borgonzoni durante la campagna elettorale per le elezioni in Emilia: ESCLUSIVO TPI: Il padre della candidata leghista Borgonzoni: “Non voterò mia figlia, manifesto contro lei, Salvini è l’uomo delle ruspe”

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