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    Ministra Azzolina, scandalo sulla tesi di laurea copiata. La Lega attacca, Salvini: “Si vergogni e vada a casa”

    Dopo lo scoop di Repubblica sulla tesi di laurea specialistica della neo ministra dell'Istruzione, il Carroccio chiede le dimissioni

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 12 Gen. 2020 alle 17:31 Aggiornato il 12 Gen. 2020 alle 20:39

    Lucia Azzolina, scandalo sulla tesi copiata

    Lucia Azzolina, la neo ministra dell’Istruzione in quota M5S subentrata a Lorenzo Fioramonti dopo le dimissioni di ques’ultimo, avrebbe copiato buona parte della sua tesi di laurea specialistica da autorevoli trattati di psicologia e psichiatria senza citare le fonti.

    È quanto rivela il linguista e critico letterario Massimiliano Arcangeli su Repubblica, in un pezzo in cui spiega come, tramite una ricerca su Google, è possibile confrontare il testo della tesi conseguita dalla neoministra all’Università di Pisa nel 2009 presso la Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario della Toscana, con testi pubblicati in precedenza, che non vengono menzionati da Azzolina nemmeno nella bibliografia.

    Tra gli ampi stralci che la ex sottosegretaria avrebbe copiato senza usare le virgolette o citare le fonti, in un lavoro di 41 pagine, un passaggio della voce “ritardo mentale” contenuta nel Dizionario di psicologia di Umberto Galimberti e la traduzione italiana di un noto manuale dell’American Psychiatric Association, “saccheggiata senza essere nemmeno menzionata”, scrive Arcangeli sul quotidiano, stupendosi di come il relatore della ministra non si fosse accorto del plagio al momento della pubblicazione della tesi, considerata la notorietà delle opere che la Azzolina avrebbe copiato integralmente.

    Sullo scoop di Repubblica è subito esplosa la bufera, soprattutto tra i banchi della Lega. Il Carroccio pretende le dimissioni della ministra, che ha prestato giuramento alla Repubblica solo due giorni fa nelle mani del presidente Mattarella insieme al suo collega di portafoglio, il neo ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.

    “Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa”, ha dichiarato il segretario della Lega Matteo Salvini sul caso di plagio.

    Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata leghista Giorgia Latini, vicepresidente della commissione Cultura a Montecitorio, che definisce gravissimo quanto riportato da Repubblica. “Chiederemo al ministro Azzolina di venire subito in Aula a riferire e di rassegnare immediate dimissioni, come già in passato hanno fatto i suoi omologhi in altri Paesi, perché gli italiani e il mondo della scuola meritano rispetto e verità”, ha dichiarato Latini.

    Anche il capogruppo Lega alla Camera, Riccardo Molinari, grida allo scandalo, e accusa i M5S di non aver commentato la notizia nonostante il passato di un partito “che ha sempre gridato allo scandalo e additato come mostri gli avversari politici nel nome della trasparenza e dell’onestà”, Azzolina in primis.

    Il giornalista tedesco Ugo Gumpel ricorda su Twitter come in Germania la ministra omologa Annette Schavan abbia perso il titolo e il posto al governo per uno scandalo simile. “Ora, in Italia, che succede?”, si chiede il corrispondente. Ma dagli scranni del M5S ancora nessuno commento.

    La risposta della ministra Azzolina

    In serata è poi arrivata la risposta della stessa Azzolina: “Non fatevi prendere in giro, non é né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d’altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse”, ha risposto il ministro dell’Istruzione.

    “L’unica cosa che mi dispiace è parlare qui dal viaggio della memoria ad Auschwitz. D’altra parte l’anno scorso il ministro leghista Bussetti non si è presentato, e a maggior ragione era importante che io fossi qui oggi”, ha concluso. (QUI I DETTAGLI)

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