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    Caos procure, Luca Poniz è il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati

    Credit: ANSA
    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 16 Giu. 2019 alle 18:22

    Luca Poniz presidente Anm – Dopo le dimissioni di Pasquale Grasso, e dopo ore di trattative, è arrivata la nomina. Il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, l’organo di rappresentanza sindacale delle toghe, è Luca Poniz, pm a Milano ed esponente del gruppo progressista di Area.

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    “C’è una gigantesca questione morale che investe la magistratura e non per quel fango che è emerso dalle intercettazioni”, ha dichiarato Poniz, che fa parte della corrente di centrosinistra delle toghe, nel suo primo intervento dopo la nomina nel parlamentino dell’Anm.

    “Dobbiamo ripensare alla degenerazione del correntismo e del carrierismo, alle progressioni di carriere, si è creata una brama di carriera con magistrati che si sono costruiti appositi percorsi”, ha sostenuto.

    “Sono qui per rappresentare tutti, sono interessato alla voce di tutti i magistrati”, ha proseguito.

    Il ruolo di segretario è di Giuliano Caputo, pubblico ministero a Napoli ed esponente di Unicost, carica che ricopriva già nella giunta Grasso.

    Grazie alle nuove nomine anche Autonomia e Indipendenza entra nel governo delle toghe, la corrente che vede tra i suoi leader il togato del Csm, Piercamillo Davigo, che si era mostrato contrario a premiare Unicost, il gruppo di Palamara.

    Poniz è stato eletto al termine delle riunione in cui ha presentato le dimissioni il precedente presidente Pasquale Grasso, dimissioni seguite allo scandalo che ha travolto il Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno dei magistrati.

    “Vi rispetto più di quanto voi abbiate rispettato me”, ha detto Grasso ai colleghi, commentando la scelta di dimettersi e rivendicando di aver mantenuto in questi giorni di ‘terremoto’ nella magistratura una “linea corretta e coerente”. Un comportamento che lo ha portato, nei giorni scorsi, a lasciare la sua corrente, Magistratura Indipendente, che chiedeva ai togati autosospesi del Csm di rientrare a Palazzo dei Marescialli, mentre l’Anm ne aveva sollecitato le dimissioni.

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