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    Referendum legge elettorale, Calderoli (Lega) a TPI: “Forconi se fanno i furbi con lo stop in Parlamento”

    Roberto Calderoli Credit: Lara Tomasetta

    Intervista a Roberto Calderoli dopo la consultazione sulla legge elettorale, voluta da Matteo Salvini e possibile grazie al sì di otto consigli regionali

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 30 Set. 2019 alle 14:37 Aggiornato il 1 Ott. 2019 alle 14:27

     

    Referendum legge elettorale, Calderoli (Lega) a TPI: “Forconi se fanno i furbi con lo stop in Parlamento”

    Dopo il sì di otto regioni (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Liguria) oggi la Lega ha depositato in Cassazione il quesito per il referendum sulla legge elettorale.

    Questa mattina il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli – che ha definito il referendum “Popolarellum”, visto che a “decidere sarà il popolo”  – si è presentato  in piazza Cavour a Roma e ai microfoni di TPI ha detto: “Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo”.

    “Non temo rifiuti dalla Corte Costituzionale – ha aggiunto – otto Regioni, molto al di sopra delle cinque richieste, e soprattutto in rappresentanza di tutto il Nord, del Centro, del Sud e delle Isole del Paese, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale, in modo tale che nasca un sistema completamente maggioritario, ovvero l’elettore sceglie chi andrà a governare e chi perde andrà all’opposizione”.

    Matteo Salvini, all’assemblea degli amministratori locali della Lega e del centrodestra a Milano il 14 settembre, aveva lanciato infatti la proposta di un referendum abrogativo della parte proporzionale dell’attuale legge elettorale, il Rosatellum, lasciando solo la parte maggioritaria. Sul referendum abrogativo l’articolo 75 della Costituzione riserva l’iniziativa referendaria ai cittadini (e in questo caso occorrono le firme di 500.000 elettori) o alle Regioni (basta il sì di cinque Consigli regionali).

    Aver depositato il quesito oggi consentirà molto probabilmente a Salvini di ottenere il referendum già nella prossima primavera, innescando una corsa contro il tempo con l’attuale maggioranza giallo-rossa, che dovrà approvare il taglio dei parlamentari abbinato a una riforma elettorale in senso proporzionale.

    Calderoli ha detto a TPI: “Ho invocato i forconi se qualcuno all’ultimo momento dovesse fare la furbizia, cambiando la legge per non fare il referendum”. E ha concluso: “In passato la Corte, a fronte di atteggiamenti furfanteschi di modifiche della legge all’ultimo momento, ha dato comunque il via libera all’esecuzione del referendum”.

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