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    Kasia Smutniak: “Anche il diritto all’aborto è in pericolo. È ora di scegliere da che parte stare”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 22 Set. 2022 alle 15:00

    “Negli ultimi anni, mesi, giorni ho visto con i miei occhi quanto è facile perdere quei diritti che fino a poco fa davo per acquisiti. La libertà di scelta di chi sono, come vorrei essere, cosa fare del mio corpo, la possibilità di sognare il futuro migliore per i miei figli… tutto mi sembra in pericolo”. Inizia così un lungo post su Instagram dove Kasia Smutniak prende posizione sul diritto all’aborto. Ad accompagnarlo un fotomontaggio con uno scatto del 1978, con una donna in piazza che mostra un cartello: “Abbiamo tutte abortito. Vogliamo il processo”. E, accanto, una foto di Emma Bonino del 2022, anche lei con un cartello tra le mani: “Abbiamo tutte abortito. Ora riparte il processo?”.

    Nel suo post l’attrice continua: “Basta vedere i fatti: la perdita del diritto all’aborto l’anno scorso nella mia Polonia, e qualche mese fa negli Stati Uniti, la costruzione del muro tra la Polonia e la Bielorussia, la negazione del diritto all’asilo e ai principali diritti umani con la vergognosa pratica dei respingimenti, la solitudine e la disperazione delle donne afgane rinchiuse in casa dal regime e dimenticate da noi da un giorno all’altro, gli applausi in senato quando veniva bocciato il Ddl Zan, e questa campagna elettorale fatta di urla che fanno paura… La lista è davvero troppo lunga. E la pazienza è poca oramai”.

    Quando l’anno scorso ho incontrato Emma Bonino, ci siamo confrontate sul tema dell’aborto, cercando di mettere in luce la legge 194, che in Italia esiste e protegge la scelta delle donne, ma di fatto difficilmente viene applicata. Abbiamo parlato anche di tante altre cose. Per me è stato un incontro importante. Credo fortemente in quello che Emma fa, mi piace tanto la forza con cui difende le sue idee e combatte le sue battaglie, sulla sua pelle. Assistere a quello che succede senza prendere posizione non è più possibile. Tra pochi giorni l’Italia dovrà scegliere da che parte stare. E io sto dalla parte di Emma”.

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