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    Mentre milioni di giovani scioperano per l’ambiente, il governo svuota il decreto sul clima

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 28 Set. 2019 alle 12:49 Aggiornato il 28 Set. 2019 alle 12:50

    Mentre milioni di giovani scioperano per l’ambiente, il governo svuota il decreto sul clima

    Mentre milioni di giovani in tutto il mondo, e in Italia, manifestano per l’ambiente, il governo italiano svuota – di fatto – il decreto sul clima.

    Le ultime bozze che circolano sul decreto del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, non mostrano traccia della misura principale e più efficace: il taglio graduale dei 17 miliardi di sussidi pubblici alle fonti e ai carburanti fossili. Ad averle diffuse è l’agenzia Ansa.

    Il decreto in questione porta il titolo di “Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria” e si compone di 14 articoli. La discussione dovrebbe arrivare il prossimo 3 ottobre in Consiglio dei ministri.

    Il ministro Costa smentisce, dicendo che le bozze che circolano non hanno valore, perché il testo è in costante evoluzione.

    “In riferimento alle nuove bozze del dl clima, che secondo alcune fonti starebbero circolando in queste ore, il Ministero dell’Ambiente fa sapere di non aver diramato alcun nuovo testo. Come più volte spiegato, la situazione e i contenuti normativi sono in costante evoluzione, grazie alla proficua concertazione con altri ministeri”, si legge in una nota del ministero dell’Ambiente.

    Il testo è stato svuotato inoltre da un’altra misura importante, quella che incentiva la vendita dei prodotti senza imballaggio. Viene inoltre ridotto il bonus per la rottamazione delle auto più inquinanti in alcune aree metropolitane, che scende da 2.000 a 1.500 euro, e gli aiuti per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico o di servizi di car sharing.

    Un altro punto controverso è quello del cosiddetto “end of waste”, che  dovrebbe regolamentare il riutilizzo dei rifiuti.

    Diminuisce da 2.000 a 1.500 euro il cosiddetto “buono mobilità”, per la rottamazione delle vecchie auto, fino ai modelli Euro 4 in cambio dell’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico o a servizi di sharing mobility. La norma dura tre anni e viene finanziata con 100 milioni nel 2020 e altrettanto nel 2021. La misura vale solo per i Comuni sotto procedura d’infrazione Ue per smog.

    In pratica, se la bozza che circola al momento dovesse essere quella definitiva, il decreto clima sarebbe di fatto svuotato delle misure più efficaci, e rimarrebbero solo quelle “simboliche” e secondarie.

    Tra le misure “sopravvissute” vi sarebbe una campagna di informazione sui cambiamenti climatici per gli studenti delle scuole e un programma strategico nazionale che prevede che entro 5 anni vengano rinnovati integralmente i mezzi pubblici.

    Rimane il fondo da 10 milioni l’anno (per il 2020 e il 2021) per il servizio per asili, scuole elementari e medie, sia comunali che statali, delle città metropolitane sotto procedura di infrazione Ue sulla qualità dell’aria, ma sparisce la detrazione per le famiglie da 250 euro per le spese sostenute

    Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha fatto sapere che l’Italia proporrà all’Ue “di scomputare dal calcolo del deficit la spesa per investimenti a favore dell’ambiente: è necessario introdurre una green rule, ragionando su una soglia di scomputo pari al 2,5% del Pil per ogni Stato membro”.

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