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    Tria: “Sul deficit la decisione dipende dai mercati, e Salvini lo sa bene”

    Giovanni Tria
    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 21 Mag. 2019 alle 10:04 Aggiornato il 21 Mag. 2019 alle 10:13

    Governo news – “Il deficit non è una decisione autonoma dai mercati, perché significa prendere denaro a prestito e il problema è che il deficit significa che qualcuno sia disponibile a prestarci del denaro a quel tasso di interesse. Inutile pensare di fare un deficit per 2-3 miliardi in più quando poi per fare questo dobbiamo fare interessi aggiuntivi per 2-3 miliardi”.

    Lo ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria ad Agorà su Rai Tre (qui tutte le ultime notizie sull’esecutivo).

    “Salvini lo sa bene e non devo spiegare nulla a nessuno. C’è una campagna elettorale in atto”, ha detto Tria in riferimento alle dichiarazioni del ministro dell’Interno, che aveva detto di voler sforare il tetto del 3 per cento.

    Governo news | Tria sul decreto famiglia – Il ministro dell’Economia ha parlato anche del decreto famiglia, dopo il rinvio del Consiglio dei ministri di ieri: “Per ora non sono state individuate le coperture e il provvedimento è stato rinviato”.

    “Non sappiamo cosa sia questo miliardo. Se si spenderà meno di quanto preventivato per il reddito di cittadinanza si saprà a fine anno e non adesso. È inoltre chiaro che queste spese non possono essere portate all’anno successivo”, ha aggiunto il ministro. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria in una intervista ad Agorà parlando delle coperture del decreto famiglia che – ha spiegato – “per ora non sono state individuate”. Il provvedimento – ha spiegato – è stato rinviato.

    Tria ha parlato anche degli 80 euro di Renzi: “Nell’ambito di una riforma fiscale gli 80 euro vengono riassorbiti. Tecnicamente è stata una decisione sbagliata, risultano come spese e non come un prelievo. Inoltre tecnicamente è stato un provvedimento fatto male”.

    “Nella seconda parte dell’anno potremo avere una ripresa più forte e dipende anche da quanto riusciamo a creare fiducia negli investitori e fiducia nei risparmiatori, che così possono utilizzare più reddito per i consumi. Per questo non bisogna creare allarmi per il futuro”, ha aggiunto il ministro dell’Economia.

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