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    Comizio con il rosario, dopo Parolin anche il presidente della Cei Bassetti è pronto a criticare Salvini

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 20 Mag. 2019 alle 07:15

    Dopo il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin anche il presidente della Cei Gualtiero Bassetti è pronto a criticare il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini per il comizio con il rosario in mano di sabato in piazza Duomo a Milano. È quanto rivela oggi Repubblica in un articolo a firma di Paolo Rodari.

    Governo News | Comizio con il rosario | Cattolici contro Salvini

    Bassetti, da due anni esatti alla guida della Conferenza Episcopale Italiana, interverrà domani nel corso dell’assemblea generale dei vescovi italiani. E nella sua introduzione, non dovrebbero mancare alcuni passaggi dedicati proprio alla grande distanza non solo nei confronti di Salvini, ma anche, più in generale, rispetto all’attuale governo M5S-Lega.

    È da tempo, ricorda ancora Repubblica, che il leader dei vescovi, spinge per un impegno nuovo dei cattolici in politica, pur non aprendo alla creazione di un partito dei cattolici.

    Il ministro dell’Interno è stato duramente criticato ieri anche dalla stampa cattolica. Famiglia Cristiana ha preso così posizione: “Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a Papa Francesco, ecco il sovranismo feticista”.

    Tutte le ultime news sul governo

    Sulla pagina Facebook del settimanale è stato pubblicato un messaggio duro: “Mentre Matteo Salvini esibiva il Vangelo come un amuleto e si affidava al Cuore Immacolato di Maria una nave carica di naufraghi riceveva il divieto di approdare a Lampedusa e l’Onu ci condannava per violazione dei diritti umani. L’uso strumentale feticista della religione del segretario della Lega. Cos’altro manca per suscitare l’indignazione dei cattolici?

    Anche Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, è intervenuto via Facebook: “Rosari e crocifissi in politica, i cristiani si indignino”.

    “Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso”, sono state invece le parole del segretario di stato Parolin. E ancora: “Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti”.

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