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    Giorgia Meloni: “Draghi ha chiesto pieni poteri: pericolosa deriva da autocrazia. Elezioni subito”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 20 Lug. 2022 alle 11:52 Aggiornato il 21 Lug. 2022 alle 02:04

    “Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del PD”, lo ha dichiarato Giorgia Meloni dopo il discorso pronunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato per spiegare i motivi delle dimissioni rassegnate venerdì scorso e chiedere ai partiti di rinnovare con convinzione il patto di fiducia per proseguire l’azione di governo.

    Secondo Meloni “sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali”. “Fratelli d’Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva. Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito”, ha scritto la leader di Fratelli d’Italia sui social.

    Nell’intervento di oggi il premier ha ribadito i paletti imprescindibili che dovrebbero continuare a tenere in piedi l’azione dell’esecutivo per arrivare alla fine della legislatura senza ricorrere al voto anticipato: convinto atlantismo, sostegno all’Ucraina tramite l’invio di armi, rigassificatore per mettere in sicurezza il Paese dagli shock energetici ma anche transizione ecologica. Su alcuni dei punti materia del contendere con il M5S – salario minimo e reddito di cittadinanza – il premier ha mostrato una certa apertura ribadendo però che la misura di sostegno alla povertà varata dal governo giallo-verde dovrà essere rivista per “ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro”. Diversi anche i riferimenti alle richieste della Lega.

    Draghi ha sottolineato come negli ultimi mesi l’intesa trovata a marzo 2021 si sia sgretolata su alcuni nodi centrali: le concessioni balneari, la riforma delle pensioni, le discussioni sul sostegno militare all’Ucraina e infine il dl aiuti. Ma per il premier “all’Italia non serve una fiducia di facciata che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi”, serve cioè un sostegno convinto da parte di tutti i partiti, che devono accettare di stare al governo solo se intendono seguire la roadmap tracciata nel corso dei mesi e illustrata oggi in Senato.

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