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    Consultazioni governo, la Lega vede Draghi. Salvini: “C’è sintonia, a differenza di altri noi non poniamo veti” | DIRETTA

    Matteo Salvini, leader della Lega. Credit: ANSA
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 6 Feb. 2021 alle 10:39 Aggiornato il 6 Feb. 2021 alle 12:13

    Governo Draghi, la Lega alle consultazioni: il punto di Salvini

    Salvini apre al Governo Draghi: “C’è sintonia, siamo a disposizione”. Nella mattina di oggi, sabato 6 febbraio, la delegazione della Lega, guidata dal suo leader Matteo Salvini, ha incontrato il premier incaricato Mario Draghi, nell’ambito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo.

    Di seguito i punti salienti del discorso pronunciato da Salvini dopo il colloquio con Draghi.

    “Con il professor Draghi c’è sintonia su diversi temi. Abbiamo parlato di tasse, sviluppo, crescita, cantieri, lavoro. Su questo c’è una sensibilità comune, come anche sulla difesa dell’ambiente e sulla green economy. Ma senza ideologie”.

    “Anche sulla Sanità siamo pienamente disponibili a lavorare insieme. E abbiamo parlato anche di Europa: non penso che né De Gasperi né De Gaulle pensassero alla Direttiva Bolkestein. Vogliamo un governo che vada a Bruxelles a trattare per l’Italia a testa alta”.

    “Sulle alleanza internazionali abbiamo parlato della necessità di restare nell’Alleanza atlantica mantenendo buoni rapporti con tutti”.

    “Abbiamo poi sottolineato al professor Draghi la necessità di tornare a vivere. Vorremmo che il prossimi fosse il governo della rinascita, della riapertura”.

    “La Lega è la prima forza politica del Paese e abbiamo detto al professor Draghi che siamo a disposizione. A differenza di altri, noi non crediamo che si possa andare avanti a forza di No. Non abbiamo pregiudizi perché stiamo parlando del futuro dei nostri figli”.

    “C’è la possibilità di iniziare un percorso interessante, ma è presto per dire Sì o No. Col professor Draghi ci rivedremo nei prossimi giorni. Oggi non abbiamo parlato di ministri né di governi tecnici o politici”.

    “Oggi sarebbe stato più comodo venire qua e dire di No a prescindere. Invece dico: guardiamo le carte e vediamo. Penso che sia convenienza anche del professor Draghi creare un amalgama tra le varie forze. Ma di questo non abbiamo parlato”.

    La durata del Governo Draghi? “Non sappiamo neanche se nasce, non fatemi commentare la durata. Faremo di tutto perché nasca con i buoni auspici, se si parla di lavoro e di sviluppo”.

    Consultazioni Governo Draghi: come ci arrivava la Lega

    L’eventuale sostegno della Lega al Governo Draghi è uno dei maggiori punti interrogativi che hanno segnato il percorso di questo (primo) giro di consultazioni da parte del premier incaricato.

    Salvini finora si è sempre trincerato dietro al “Prima discutiamo dei contenuti, poi decidiamo”, ma ieri ha mandato importanti segnali di apertura auspicando che il nuovo esecutivo sia appoggiato da tutti i partiti.

    All’interno della Lega il principale sponsor di Draghi è Giancarlo Giorgetti, interprete dell’ala moderata del partito e numero 2 dello stesso Salvini. Anche il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, ha fatto sapere di essere a favore del Governo Draghi.

    Il dilemma della sinistra: governare con Salvini?

    In caso di ingresso della Lega nel Governo Draghi si aprirebbe un dibattito a sinistra sull’opportunità di sostenere un esecutivo allargato a una forza sovranista come il Carroccio.

    Il Pd – pur auspicando che alla fine Salvini opti per l’astensione – sembra orientato a non porre veti. Più rigida la posizione di Liberi e Uguali. Dopo le consultazioni, la delegazione di Leu ha infatti dichiarato: “Ci riesce difficile di stare all’interno dello stesso perimetro con forze che hanno quasi sposato tesi negazioniste sul Covid. Non possiamo stare con chi sposa la flat tax. L’alleanza Pd-M5S-Leu non si può disperdere. I nostri temi sono incompatibili con la presenza di forze come la Lega”.

    Leggi anche: 1. Il divertente spettacolo della Lega, che per non stare fuori dai giochi si scopre europeista (di Giulio Cavalli) / 2. La resistenza dei giallorossi: così il governo Draghi sta diventano un governo Ursula (di Luca Telese)

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