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    Il Governo dei migliori è indietro coi decreti attuativi. Il più lento? Cingolani

    Credit: Ansa foto
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 13 Feb. 2022 alle 12:14
    Quello messo peggio di tutti è il ministero della Transizione ecologica, ma non se la passano meglio nemmeno Mef e Infrastrutture e mobilità sostenibili. Con l’aumento esponenziale dei decreti legge, ben 42 quelli deliberati dal giorno del suo insediamento, il governo Draghi deve ora emanare qualcosa come 333 decreti attuativi. Pena il rischio che molti provvedimenti restino solo sulla carta, con tutte le conseguenze del caso per cittadini, istituzioni e imprese. Solo per la legge di Bilancio 2022, ha calcolato Openpolis, ne serviranno 147. Proprio così. Al dicastero retto da Roberto Cingolani, come detto, spetta il lavoro più arduo: all’appello mancano infatti 78 decreti attuativi, il 72,2% del totale. Subito dietro, sul podio, ci sono quelli guidati da Daniele Franco ed Enrico Giovannini con 73 ciascuno. Mentre a Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Roberto Speranza (Salute) e Andrea Orlando (Lavoro) ne toccano – rispettivamente – 43, 41 e 39. Finora, dei 519 decreti attuativi totali, il governo dei “Migliori” ne ha adottati 186, il 35,8%. Non un granché.
    Meglio hanno fatto invece i due esecutivi guidati da Giuseppe Conte: i gialloverdi ne hanno prodotti il 78% (245 su 312) e i giallorossi si sono attestati al 74% (554 su 749). Oltre alla manovra di quest’anno, restano 33 decreti attuativi ancora da pubblicare relativi alla legge di Bilancio 2021 e 29 al decreto di attuazione del Piano di ripresa e resilienza. Servirà un miracolo per centrare tutti gli obiettivi prima della fine della legislatura.
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