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    “Governo in crisi di sesso”: il titolo shock del Giornale che fa indignare

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 10 Lug. 2019 alle 08:36

    Governo crisi di sesso | Il Giornale fa una scelta editoriale che – come sempre – fa discutere. Il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti decide di aprire l’edizione del 10 luglio 2019 con lo scontro Salvini-Spadafora, e lo fa con un titolo ironico e pungente: “Governo in crisi di sesso”.

    Il riferimento è alla polemica del sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora, che attacca il ministro Salvini accusandolo di aver aperto la strada all’odio maschilista. Salvini non ha atteso molto, e ha rimandato le accuse al mittente, invitandolo a dimettersi, se non aveva intenzione di rimanere al governo con un “maschilista e razzista” come lui.

    “Pensavamo che il governo potesse rischiare di cadere sulla riduzione delle tasse o la mancata autonomia del Nord. Ci sbagliavamo, le ultime difficoltà arrivano sul sessismo, o se volete sul presunto eccesso di machismo di Matteo Salvini poco gradito nel fluido mondo della componente Cinque Stelle dell’esecutivo”, scrive Alessandro Sallusti.

    “Ovviamente il sottosegretario si guarderà bene dal mollare la poltrona, meglio sessisti al governo che coerenti all’opposizione”, dice Sallusti, che si lancia nella difesa di Matteo Salvini.

    “A Spadafora sfugge il fatto che le parole di Salvini, e quelle simili pensate e scritte da milioni di italiani che così la pensano, non erano nei confronti di “donna” Carola ma del “capitano” Carola, cioè di un comandante – uomo o donna che sia poco importa – che ha violato le disposizioni di uno Stato sovrano e speronato una nostra nave da guerra. Non c’entra il sesso bensì il cervello e la parità uomo-donna non può escludere – pena non essere tale – una identica libertà di giudizio sulle porcherie che i rappresentanti di entrambi i sessi di tanto in tanto combinano”, scrive il direttore.

    Per Sallusti si tratta di una polemica che non meriterebbe tanta attenzione, “se non fosse l’ennesima ricerca pretestuosa di uno scontro dentro la maggioranza ormai incapace a tutto meno che a darsele quotidianamente di santa ragione”.

    E accusa gli M5s al governo di essere dei “bamboccioni”, che ci “ammorbano con il loro inutile parere sui generi sessuali”, perché forse “è l’unica cosa di cui un po’ si intendono”.

    Nella stessa edizione, il Giornale dedica un articolo alla poca coerenza dei Cinque Stelle, che in passato dedicarono insulti sessisti, e a sfondo sessuale, nei confronti di tante donne, da Rita Levi Montalcini a Maria Elena Boschi e Mara Carfagna.

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