Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Giorgio Gori: “Bisogna ricucire con Renzi, il Pd sblocchi la crisi”

    Credit: Ansa
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 22 Gen. 2021 alle 13:08

    “Non penso che l’allargamento della maggioranza possa passare per una campagna acquisti. Se Conte pensasse di andare avanti così, con l’offerta di incarichi e poltrone per allargare il sostegno, mostrerebbe di non aver compreso la gravità del momento e cosa serve al Paese. Le urne non sono ipotizzabili, abbiamo bisogno di un governo forte e autorevole; serve un allargamento della maggioranza, ma attraverso un chiaro ed esplicito patto politico e un programma di Legislatura. Serve un nuovo governo, e non la faticosa e stentata prosecuzione di quello che c’è”. Così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori su la Repubblica che propone “una maggioranza ampia, europeista, simile a quella che regge la commissione Ue di Ursula von der Leyen”.

    Un governo – spiega – che “abbia l’appoggio delle forze che hanno dato vita al Conte bis più quelle liberali e popolari presenti in Parlamento, da +Europa ad Azione a Forza Italia. Senza escludere Italia viva”. “Renzi ha sbagliato nell’aprire la crisi, risultata incomprensibile – osserva – ma resta il leader di una forza riformista. A lui va riconosciuto di avere contribuito a migliorare il Recovery plan e a superare la versione iniziale di governance; servono saggezza e visione. Bisogna sforzarsi di ricucire”.

    Il primo cittadino bergamasco è possibilista: “Il Pd può sbloccare la crisi convincendo il premier a chiudere la stagione del Conte bis per aprirne una nuova – dice – servono ago e filo, ma per confezionare un vestito nuovo. Chiedo al Pd una riflessione in più sulla legge elettorale. La nostra bandiera è sempre stato il maggioritario a doppio turno. Zingaretti stesso lo disse appena eletto. Cosa ci spinge oggi a diventare strenui sostenitori del proporzionale, che è sinonimo di instabilità?. L’ho detto tante volte. E oggi fatico a comprendere la posizione del Pd quando dice: o Conte o morte (o urne). Così si finisce per attribuirgli un ruolo che, se lui decidesse di spendersi elettoralmente, si ritorcerebbe innanzitutto contro il Pd”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version