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    Gas, Cingolani: “Serve il price cap ma i prezzi non torneranno mai al livello di un anno fa”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 29 Set. 2022 alle 12:44

    Gas, Cingolani: “Serve il price cap ma i prezzi non torneranno mai al livello di un anno fa”

    I prezzi del gas “non torneranno al livello di un anno e mezzo fa (…) questo deve essere chiaro”. Lo ha sottolineato Roberto Cingolani, invocando un tetto europeo ai prezzi “almeno per evitare certi picchi inaccettabili”. In un’intervista a La Stampa, il ministro della Transizione energetica si è soffermato sulle trattative in corso a livello europeo per porre un freno alla corsa del gas e, in futuro, riformare i meccanismi che regolano il mercato energetico.

    “Il problema è che la borsa del gas di Amsterdam proprio non funziona: il Ttf non riflette assolutamente la situazione del mercato e le quotazioni sono assolutamente innaturali”, ha detto Cingolani, mentre l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente ha confermato l’aumento del 60 percento delle bollette elettriche per l’ultimo trimestre dell’anno. Nell’intervista Cingolani è tornato in particolare sulla proposta per il tetto europeo ai prezzi, al centro di una lettera promossa da Italia, Belgio e Grecia e siglata da 15 ministri dell’Energia.

    “Occorre introdurre il price-cap, non dico per tornare ai prezzi di un anno e mezzo fa ma almeno per evitare certi picchi inaccettabili”, ha spiegato Cingolani. “Poi occorre disaccoppiare il prezzo dell’energia per fare in modo di slegare almeno quella prodotta con le fonti rinnovabili da quello del gas”.

    Con queste misure, ha ribadito il ministro, i prezzi non potranno tornare ai livelli passati, dopo essere “in pratica decuplicati” negli ultimi 12 mesi, ma potranno “essere ridotti in maniera sostanziale”.

    “Bisogna mettere in campo un nuovo disegno del mercato dell’energia, però serve tempo. Per questo nell’attesa bisogna mitigare l’impatto sulle bollette”, ha detto Cingolani, che continua a sostenere l’importanza di rigassificatori come quello previsto a Piombino. “Sarebbe una beffa aver comprato le navi, avere grande disponibilità di gnl, e non riuscire a collegare alla rete il rigassificatore. Dal punto di vista della sicurezza nazionale sarebbe una assurdità”.

    Il ministro, che ha confermato il passo indietro dalla politica a fine mandato, ha anche commentato l’incidente ai gasdotti Nord Stream, definito “inquietante”. “Ora ci sono delle indagini ed è difficile

    fare delle supposizioni. Però bisogna certamente chiedersi a chi giova”, ha detto Cingolani. “. Se ho ben capito la Russia propone di fare una ispezione congiunta e questo mi sembra un segnale interessante. Speriamo si possa fare”.

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