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    Fontana querela Il Fatto Quotidiano per l’articolo sui camici forniti ai medici dalla ditta di sua moglie. La dura replica di Travaglio

    Marco Travaglio e Attilio Fontana
    Di Luca Serafini
    Pubblicato il 7 Giu. 2020 alle 13:14 Aggiornato il 7 Giu. 2020 alle 17:35

    Il Fatto Quotidiano si è limitato a ripercorre le tappe di un’inchiesta, molto precisa e circostanziata, del collega Giorgio Mottola di Report”. Marco Travaglio risponde ad Attilio Fontana dopo l’annuncio del governatore della Regione Lombardia della querela presentata contro il quotidiano da lui diretto, accusato di aver pubblicato falsità nell’articolo (anticipazione di un servizio di Report) sui camici forniti ai medici della regione dalla ditta di sua moglie. “C’e un atto formale – firmato da Aria Spa, l’agenzia regionale per l’innovazione e i servizi – che riguarda la fornitura di camici, calzari e berretti, per un totale di 513mila euro, affidata a una società riconducibile direttamente alla famiglia della moglie del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. E ci sono le visure – prosegue la replica della direzione del quotidiano – che anche noi abbiamo condotto, a una a una, che lo confermano. Del resto, se si tratta di “fatti volutamente artefatti per raccontare una realtà che semplicemente non esiste”, come dichiara Fontana, non si comprende come mai la società in questione abbia emesso, a partire dal 22 maggio, circa 40 giorni dopo l’assegnazione della fornitura, delle note di credito alla stessa agenzia regionale, stornando di fatto quanto ricevuto come pagamento”. “E, se di donazione si trattava – conclude la nota – non si comprende perché Aria Spa abbia allora “confermato l’ordine, in considerazione dell’offerta”, come si legge nel documento ufficiale della stessa Aria Spa, datato 16 aprile”.

    Cosa è successo

    Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha querelato Il Fatto Quotidiano per l’articolo (anticipazione della tramissione Report) sui camici forniti ai medici della regione dalla ditta di sua moglie. “Ho dato mandato ai miei legali di querelare ‘Il Fatto Quotidiano’ per l’articolo di oggi che anticipa i contenuti della prossima puntata della trasmissione televisiva della Rai ‘Report’ in cui si racconta di una donazione di camici per protezione individuale forniti alla Regione Lombardia. Si tratta dell’ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste”.

    “Agli inviati della trasmissione televisiva ‘Report’ – prosegue Fontana – avevo gia’ spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da ARIA SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo. Oggi il titolo di prima pagina del ‘Fatto’ e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie e invocano un conflitto di interesse peraltro totalmente inesistente, proprio perché non vi è stato da parte mia alcun intervento”.

    “Il testo del ‘Fatto’- conclude il governatore – infatti, in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante ARIA SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito. Ho anche dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione ‘Report’ dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneita’ alla vicenda”.

    La querela presentata da Fontana, come specificato nella nota, fa riferimento alla notizia secondo cui la ditta della moglie (e del cognato) del governatore si sarebbe aggiudicata senza gara l’appalto per la fornitura di camici ai medici della Lombardia.“Il 16 aprile la Dama SpA – scrive il giornale di Marco Travaglio – si aggiudica, senza gara, una fornitura di camici alla Regione Lombardia – tramite Aria, l’agenzia regionale pubblica degli acquisti – per 513mila euro. La Dama spa, che produce il noto marchio Paul&Shark, appartiene per il 10%, tramite la DIVADUE srl, alla moglie di Attilio Fontana, Roberta Dini. Il resto delle quote fa riferimento, tramite una fiduciaria svizzera, al fratello: Andrea Dini”.

    Il Fatto Quotidiano ha riportato anche la prima replica della Regione Lombardia: “Della vicenda il presidente non era a conoscenza. Sapeva che diverse aziende, fra cui la Dama Spa, avevano dato disponibilità a collaborare con la Regione per reperire con urgenza Dpi in particolare mascherine e camici per strutture sanitarie”. Ora la querela di Fontana al giornale di Travaglio.

    Leggi anche: Lombardia, i camici per i medici forniti dalla ditta della moglie di Fontana. Il caso 

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