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    Feltri difende Grillo: “Lo stupro è prepotenza maschile e debolezza femminile”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 21 Apr. 2021 alle 12:28 Aggiornato il 21 Apr. 2021 alle 14:26

    Video Grillo, Feltri: “Lo stupro è prepotenza maschile e debolezza femminile”

    Vittorio Feltri si schiera dalla parte di Beppe Grillo e nell’editoriale di oggi scrive: “La politica non c’entra, se Grillo difende suo figlio va rispettato”. Il direttore del quotidiano Libero definisce il filmato “in cui l’attore politico difende in modo sgangherato il suo erede” “agghiacciante”, ma rincara la dose di violenza verbale già subita dalla presunta vittima, la 19enne italo svedese che ha denunciato Ciro Grillo e i suoi tre amici per abuso sessuale. Secondo il padre la giovane sarebbe stata “consenziente”, ma le circostanze dell’accaduto devono ancora essere accertate dalla magistratura.

    “Stabilirà la magistratura l’eventuale colpevolezza, intanto stiamo zitti”, osserva Feltri nell’editoriale. Ma ammette di non essere in grado di redarguire il “vecchio Beppe Grillo”, come molti hanno fatto da quando il filmato in difesa del figlio Ciro è circolato nel pomeriggio di lunedì 19 aprile scuotendo politici, media e opinione pubblica.

    “Beppe, essendo un padre, non se la sente di unirsi al coro di quelli che vorrebbero condannare a priori il suo ragazzino, e cerca pertanto di salvaguardarlo a ogni costo. Qualunque genitore disperato va capito se si scatena per proteggere il proprio discendente che rischia la galera dura per un episodio da accertare. Grillo forse ha esagerato nella foga, probabilmente avrebbe dovuto riservare alla fanciulla un minimo di riguardo, non essendo provato che sia una leggerona”, scrive Feltri.

    Poi la frase shock: “Sappiamo che lo stupro ha due componenti decisive: la prepotenza maschile e la debolezza femminile, spesso accresciuta dalla paura degli orchi. Il povero istrione avrebbe fatto meglio a mettere il piede sul freno mentre ciancionava”.

    Eppure per il direttore di Libero i critici di Grillo, che hanno accusato il fondatore del M5S di maschilismo per aver affermato, tra le altre cose, che il ritardo nella denuncia del presunto stupro da parte della ragazza dimostrerebbe che in realtà la violenza non è avvenuta, “sorvolano sullo stato d’animo nobile della paternità”.

    “Comprendo lo stato d’animo di Grillo che vive come un incubo l’idea che il suo Ciro subisca una sentenza pesante. Pertanto sono solidale con lui e deploro coloro che delle altrui disgrazie profittano per demolire vigliaccamente un uomo politico, peraltro a me non gradito ma da me rispettato. E non mi importa nulla che egli si sia trasformato in un battibaleno da manettaro a garantista. Meglio tardi che mai”, conclude il direttore di Libero.

    La procura di Tempio Pausania deve decidere il rinvio a giudizio o l’archiviazione del processo nei confronti Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, i quattro rampolli della Genova bene in vacanza in Costa Smeralda indagati per “violenza sessuale di gruppo”. Secondo le indagini su cui si è pronunciato il procuratore Gregorio Capasso i quattro si sarebbero dati il turno per una notte ai danni di una ragazza italo-svedese di 19 anni in vacanza ad Arzachena a luglio del 2019, incontrata al Billionaire.

    Durante l’interrogatorio che si è tenuto giovedì scorso in gran segreto, Ciro Grillo avrebbe ripetuto più volte che “non si è trattato di violenza sessuale, ma di sesso consenziente”. Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, la procura è orientata a chiedere il processo per i quattro ragazzi. “Sono quattro coglioni, non quattro stupratori. Se dovete arrestare una persona innocente allora arrestate me!”, ha urlato Grillo nel video.

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