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    Family Act approvato in Cdm: dall’assegno universale per i figli ai congedi parentali, cosa prevede

    La ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 11 Giu. 2020 alle 20:41 Aggiornato il 12 Giu. 2020 alle 12:49

    Family act approvato Cdm: assegno universale per i figli, congedi parentali

    Il Family Act, il disegno di legge delega proposto dalla ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti, è stato approvato nella serata di oggi, giovedì 11 giugno 2020, dal Consiglio dei ministri. All’interno tutta una serie di misure per aiutare i nuclei familiari con figli che hanno difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus e della crisi economica che ne è conseguita. C’è anche uno dei provvedimenti che alla vigilia si pensava venissero stralciati dal testo e presentati a parte: l’assegno universale per ogni figlio under 18 indipendentemente dalla fascia di reddito di appartenenza della famiglia di origine, su cui il provvedimento adottato oggi indica delle linee guida. L’accordo all’interno della maggioranza, quindi, prevede che lunedì 15 giugno venga presentata in Commissione alla Camera la proposta di legge delega, d’iniziativa del Partito democratico, che istituisce appunto l’assegno unico per i figli. La ministra Bonetti aveva presentato il suo Family Act già alla Leopolda di ottobre scorso.

    Al centro del disegno di legge c’è anche il riordino dei congedi parentali, la razionalizzazione dei benefici fiscali e delle detrazioni per le spese per i figli, dallo sport agli spettacoli, il teatro e i libri. Il Family Act è dunque un disegno organico di misure pensate per le famiglie con figli. Il testo finale, formato da 8 articoli, contiene la delega al Governo ad adottare, entro il 30 novembre 2020, un decreto legislativo per l’istituzione dell’assegno universale ed il riordino di tutte le misure di sostegno economico per i figli a carico. Presenti anche misure di riordino dei congedi parentali, per l’educazione dei ragazzi con detrazioni per le famiglie che ne sostengono le spese, agevolazioni per gli affitti per la prima casa per le coppie under 35, incentivi per il lavoro femminile.

    Le linee guida per l’assegno universale

    Nella determinazione dell’importo dell’assegno si tiene conto anche dell’età dei figli a carico. L’assegno è mensile e verrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età di ciascun figlio, ad eccezione della figlia o del figlio disabile per il quale non sussistono limiti di età, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione. Nel caso di figli successivi al primo, l’assegno subirà una maggiorazione del 20 per cento, così anche nel caso di figlia o figlio disabile. L’importo dell’assegno universale non concorre alla formazione del reddito imponibile, né ai fini delle prestazioni a sostegno del reddito.

    Per varare l’assegno universale, Governo e Parlamento abrogheranno tutte le attuali prestazioni per la famiglia. Circa 16 miliardi sarebbero tolti a detrazioni, assegni e bonus e messi sull’assegno universale. C’è il rischio quindi che le famiglie con reddito medio-basso prendano meno soldi dall’assegno che dal resto dei sussidi a cui attualmente hanno diritto.

    I congedi parentali

    La delega prevede un periodo di almeno 10 giorni di durata del congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi di nascita della figlia o del figlio. Al comma 2, è contenuta la disciplina del congedo parentale e sono previste le seguenti misure: un permesso retribuito, di almeno 5 ore nell’arco di un anno scolastico per i colloqui con i professori dei figli; l’introduzione di modalità flessibili nella gestione di congedi, compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro e nell’ambito della relativa competenza, con le forme stabilite dalla contrattazione collettiva applicata al settore; una durata minima di 2 mesi di congedo non cedibile all’altro genitore. Al comma 3 è contenuta la disciplina del congedo di paternità che deve essere previsto a prescindere dallo stato civile o di famiglia del genitore lavoratore e previo congruo periodo di preavviso al datore di lavoro, in base a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva del settore, siglata dai sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale. In sede di attuazione, si dovranno prevedere misure specifiche per un’estensione della disciplina sui congedi parentali anche ai lavoratori autonomi, tenendo conto della specificità delle singole professioni.

    Incentivi al lavoro femminile

    Il Family Act prevede che dovrà essere prevista la detraibilità o la deducibilità di una percentuale delle spese sostenute per gli addetti ai servizi domestici o assistenza di familiari con deficit di autonomia, assunti con contratto di lavoro subordinato, tenendo conto dell’applicazione di indici della situazione economica equivalente delle famiglie. Sono, altresì, previste misure che attuino una modulazione graduale della retribuzione del lavoratore, nei giorni di astensione per malattia del figlio nonché misure premiali per datori di lavoro che realizzino politiche atte a promuovere una piena armonizzazione tra vita privata e lavoro, quali, ad esempio, lavoro flessibile, smart working, telelavoro e, con priorità per le lavoratrici madri fino alla maggiore età del figlio. Ulteriore criterio di delega prevede che sia riconosciuta priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile, ai genitori di figli con età inferiore a 14anni, secondo le modalità previste dai contratti collettivi nazionali, sottoscritti dai sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale. E’, infine, prevista una quota di riserva della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, per l’avvio delle nuove imprese start up femminili e l’accompagnamento per i primi due anni.

    Formazione dei figli

    Per quanto riguarda l’educazione e la formazione dei figli, il Governo – recita il disegno di legge – dovrà prevedere detrazioni fiscali delle spese documentabili sostenute per acquistare libri universitari per ciascuna figlia o figlio maggiorenne a carico, qualora non goda di altre forme di sostegno per l’acquisto dei testi universitari. Saranno inoltre previste detrazioni fiscali delle spese documentabili relative al contratto di affitto di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti ad un corso universitario ed agevolazioni fiscali per l’affitto della prima casa per le giovani coppie, di cui almeno uno dei due non abbia superato 30 anni al momento della presentazione della domanda.

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