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    Eutanasia, è il giorno dell’udienza alla Consulta. Mina Welby e Valeria Imbrogno a TPI: “Al centro la libertà di tutti”

    Mina Welby, Marco Cappato, Filomena Gallo e Valeria Imbrogno fuori dalla Consulta Credit: Anna Ditta

    Intervista a due donne che hanno fatto loro la battaglia per la libertà di scelta sulla morte: Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby e Valeria Imbrogno, compagna di dj Fabo.

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 24 Set. 2019 alle 12:47 Aggiornato il 24 Set. 2019 alle 12:47

     

    Eutanasia, attesa la sentenza della Consulta

    Eutanasia, è attesa la sentenza della Consulta. La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla costituzionalità di divieto di aiuto al suicidio previsto dal codice penale italiano, per il caso Cappato. La questione di legittimità era stata sollevata dalla Corte d’appello di Milano nell’ambito del processo contro Marco Cappato, che aveva aiutato Dj Fabo a compiere il suicidio assistito in Svizzera.

    Il codice penale italiano punisce il reato di aiuto al suicidio con la reclusione fino a 12 anni. La Consulta può pronunciarsi in 3 diversi modi: inammissibilità, accoglimento parziale o rigetto. La sentenza è attesa entro mercoledì 25 settembre.

    Intanto, in questa giornata chiave per il fine vita, TPI ha intervistato fuori dalla Consulta due donne che hanno fatto loro la battaglia per la libertà di scelta sulla morte: Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby e Valeria Imbrogno, compagna di dj Fabo.

    Eutanasia, le interviste

    Mina Welby, questa è una giornata che si potrebbe preannunciare storica. L’udienza sul caso Marco Cappato giudicato sulla legittimità dell’aiuto per il suicidio assistito di Dj Fabo. Quali sono le sensazioni della giornata?

    Voglio dire che i nostri ragazzi, Fabiano e Piergiorgio oggi sarebbero veramente contenti, perché quella battaglia che avevano iniziato loro la stiamo adesso continuando noi, per loro.

    E spero che ora nascerà veramente una legge che dia la possibilità a tanti italiani di non suicidarsi in solitaria, con tanto dolore per se stessi e poi con un dolore non risolvibile per i parenti e gli amici. Fare un lutto simile è molto molto difficile.

    È molto più facile aiutare con amore per aiutare alla fine di una morte opportuna perché non c’è altro da scegliere.

    Valeria Imbrogno, sono storie singole ma che al tempo stesso si legano alla libertà di tutti. Storie che cambiano anche il percorso del paese. Cosa significa per te questa sentenza?

    Vivo soddisfazione perché l’unione fa la forza in questo caso. Soprattutto per chi ha dato tutto per questa causa, per questo tema.

    Noi, come ha detto anche Mina, portiamo avanti queste istanze perché loro non posso no esserci, ma ci siamo noi.

    > Cappato, oggi la sentenza della Corte Costituzionale sul divieto di aiuto al suicidio a dj Fabo
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