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    Proroga al 2023 delle armi all’Ucraina, la maggioranza ritira emendamento: si procederà per decreto

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 29 Nov. 2022 alle 16:33

    Non sarà un emendamento in commissione Esteri Difesa e Sanità del Senato a sancire la proroga fino alla fine del 2023 dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina: la modifica al decreto legge che proroga la “partecipazione di personale militare a iniziative NATO” e le misure “per il servizio sanitario della Calabria”, noto anche come Dl Nato-Calabria, è stata ritirata. Era stata presentata dai relatori Roberto Menia (FdI) e Clotilde Minasi (Lega), ma – come aveva chiesto dall’opposizione il Pd – passerà per un decreto ad hoc. “Bene che il governo abbia chiesto ai relatori di ritirare l’emendamento rispetto alla proroga dell’invio di sostegni all’Ucraina. Noi avevamo chiesto che ci fosse un provvedimento ad hoc e ci sembra che il governo abbia compreso e chiesto ai relatori il ritiro”, commenta la presidente dei senatori del Partito democratico, Simona Malpezzi.

    “Per noi ci sono principi che vanno al di là del posizionamento politico. Di fronte a una inammissibile aggressione sappiamo immediatamente da che parte stare – replica Emanuele Loperfido, deputato di Fratelli d’Italia – Di fronte ai cannoni, ai mortai e alle stragi non ci si può solo armare di belle parole. Dobbiamo aiutare concretamente il popolo ucraino con sanzioni e aiuti. Dobbiamo dare accoglienza, ma non possiamo tirarci indietro sul sostegno militare”. Di fatto, con l’emendamento si sarebbe continuato a inviare armi senza passare ogni volta per il Parlamento: un automatismo particolarmente criticato dal Movimento 5 Stelle. “Il governo non si è mai nascosto sull’invio di invio armi all’Ucraina. Il ministro Crosetto ha dato totale disponibilità a riferire alle Camere prima dell’invio”, ha rassicurato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, parlando di “una scelta tecnica per rendere più semplice e veloce il deposito e garantire la conversione entro il 31 dicembre”.

    Il deputato pentastellato Arnaldo Lomuti ha difeso la linea del partito in Aula: “Il conflitto Russo-Ucraino è una tragedia dell’umanità, una follia fatta di violenze, stupri e massacri. Se non verrà fermata al più presto, ogni giorno di più rischia di trascinare il mondo in un conflitto nucleare. Dobbiamo fermare la folle corsa di questo treno verso la guerra nucleare, cercando il compromesso. Torniamo a chiedere anche a questo governo super politico, comunicazioni alle aule che consentano la formazione di un giudizio parlamentare. Questo è un governo che non ha il coraggio di affrontare il Parlamento, come se il Parlamento fosse un pericolo”.

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