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    Regionali, Nicola Oddati a TPI: “Renzi e Bersani non devono rientrare nel PD”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 21 Set. 2020 alle 18:29 Aggiornato il 21 Set. 2020 alle 19:05

    Nicola Oddati, membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, è intervenuto ai microfoni di TPI durante la diretta sulle elezioni regionali e il referendum sul taglio dei parlamentari. “Risultato molto positivo da parte nostra, naturalmente in linea con le attese e con il lavoro che si è fatto. Larga partecipazione popolare. Il referendum conferma una scelta fatta. Questo risultato è per avviare una stagione di riforme. Non basta solo la riduzione dei parlamentari. Bisogna ad esempio lavorare per una nuova legge elettorale”.

    “La base è stata tradita? Siamo un partito dove si discute molto. Di sicuro i nostri militanti hanno uno spirito critico e sono informati sulle cose – ha proseguito Oddati rispondendo alle domande del direttore di TPI, Giulio Gambino -. Si discute tanto, ma i militanti seguono le indicazioni del partito. Non sono ordini, ma riflessioni e indicazioni. Puglia e Toscana? Di sicuro le due regioni erano fortemente contendibili dal centrodestra. Alle europee il centrodestra era in vantaggio anche in Toscana. La situazione si è ribaltata grazie al lavoro fatto. Il Partito Democratico è di nuovo al centro della funzione politica del Paese. La vittoria in Toscana e in Puglia sono due vittorie che premiano il lavoro fatto in questi anni. Abbiamo combattuto da soli”.

    Oddati ha poi parlato degli avversari: “Il problema è stato Renzi? Il problema era che in Puglia abbiamo dovuto sconfiggere sia il centrodestra, sia l’opposizione di Governo, sia gli alleati… Non è normale. Se nelle Marche avessimo avuto alleati i 5 stelle avremmo vinto anche nelle Marche a giudicare dalla proiezioni. Questa è una indicazione di marcia anche per i nostri alleati. Senza alleanze è più difficile. Una lezione bisogna trarla…”.

    Il laboratorio politico tra PD e 5 Stelle ha ancora un futuro? “Si. Se continuano ad avere la puzza sotto il naso però finiscono per indebolirsi. Sarebbe anche per i 5 stelle incomprensibile”. Conte può essere il nuovo leader del centrosinistra? “Dobbiamo iniziare a pensare che nel centrosinistra ci siano più leader – ha detto Nicola Oddati -. Conte è uno di questi”. Renzi e Bersani nel PD? “No, non credo. Renzi ha fondato un partito alternativo che doveva distruggere il PD, mi sembra che i risultati vadano in direzione del tutto diversa da lui auspicata. Bersani pezzo di storia che è andata in direzione particolare. Ora ci sono altri leader come Speranza e altri”.

    Poi sulla Meloni: “Mi pare che la Lega sia ridimensionata. Nella destra vedo una vittoria della Meloni che tuttavia mi sembra discutibile. Tutto il centrodestra con candidato Meloni in Puglia perde… Se Atene piange, Sparta non ride”. Zaia perde il 47 per cento in Veneto, la Lega 14,9. “Non sono un esperto delle vicende della Lega e del centrodestra – ha proseguito Oddati -. Mi pare evidente che sia un voto molto personale. Zaia nuovo leader del centrodestra? Penso di si, Salvini è stato fortemente ridimensionato. Sul comportamento potrebbe essere un passo avanti. Un miglior leader con cui confrontarsi”.

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