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    Elezioni, Carlo Calenda chiude a Luigi Di Maio: “Non so di chi si parla, non mi risulta”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 25 Lug. 2022 alle 13:39

    Elezioni, Carlo Calenda chiude a Luigi Di Maio: “Non so di chi si parla, non mi risulta”

    “Non so di chi lei stia parlando, non mi risulta”. A due mesi esatti dal voto anticipato, Carlo Calenda chiude la porta a qualsiasi alleanza con Luigi Di Maio, aprendo invece al Partito democratico. “Ad Enrico Letta gli vogliamo bene, é una persona seria e siamo disponibili a discutere con tutti sulle cose da fare”, ha detto Calenda, presentando il programma del “Patto repubblicano” tra la sua Azione e i radicali di +Europa. “Per noi chi non ha sufficienti esperienze nel pubblico o nel privato non potrà fare il ministro, perché abbiamo visto degli incompetenti fare disastri”, ha aggiunto.

    Il leader di Azione, a cui era stato chiesto se la presenza di Luigi Di Maio possa essere un problema in una eventuale alleanza alle prossime elezioni, ha anche ribadito l’incompatibilità tra il suo partito e il Movimento 5 stelle. “Azione è nata con l’obiettivo di cancellare politicamente i 5 stelle, quindi no a chi ha fatto cadere Draghi e non condivide questo programma”, ha sottolineato Calenda, che non ha risparmiato attacchi a Forza Italia. Secondo l’ex ministro, il partito fondato da Silvio Berlusconi è entrato a pieno titolo “nell’area populista, sovranista, anti-europea e anti atlantica. Non è un caso che Draghi sia stato fatto cadere da tutti partiti in qualche modo filo-putiniani”, ha detto Calenda, accusando il Cavaliere di aver fatto “una cosa folle“, con il ritiro del sostegno al governo da parte di Forza Italia e Lega.

    Risposta pronta anche alle accuse della senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, secondo la quale Maria Stella Gelmini ”trattava da 3 mesi con Calenda”, prima dell’uscita da Forza Italia annunciata la settimana scorsa. “Cara Licia Ronzulli, questa è una beata idiozia”, ha replicato il leader centrista, che ha augurato “buona vita” alla senatrice “come ruota di scorta di Salvini che fa la ruota di scorta della Meloni. Mandate Tajani a spiegarlo in Europa, dove tuona regolarmente contro i sovranisti”.

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