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    Draghi all’Onu: “Mosca calpesta le regole, avanti con le sanzioni”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 21 Set. 2022 alle 08:38

    Draghi all’Onu: “Mosca calpesta le regole, avanti con le sanzioni”

    “I referendum per l’indipendenza nel Donbass sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza”. Lo ha sottolineato Mario Draghi nel suo discorso di congedo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui ha affermato che l’Italia “resta in prima linea per provare a raggiungere un accordo, quando sarà possibile”.

    “L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia e le crisi che che ne derivano, alimentare, energetica, economica, mettono a rischio i nostri ideali collettivi come raramente era accaduto dalla fine della Guerra fredda”, ha detto Draghi, il giorno dopo aver ricevuto il premio di “Statista dell’anno” da Henry Kissinger.

    “Queste crisi si affiancano alle altre grandi sfide dei nostri tempi, il cambiamento climatico, la pandemia, le diseguaglianze, e ne amplificano i costi, soprattutto per i più deboli”, ha aggiunto. “Le responsabilità del conflitto sono chiare, e di una parte sola”, ha evidenziato, aggiungendo poi che l’invasione “viola i valori e le regole su cui da decenni poggia la sicurezza internazionale, la convivenza civile tra paesi”. “Ma è nostra responsabilità collettiva trovare risposte a questi problemi con urgenza, determinazione, efficacia. Non possiamo dividerci tra nord e sud del mondo. Dobbiamo agire insieme e riscoprire il valore del multilateralismo che si celebra in quest’aula”, ha affermato Draghi, che ha rivendicato ancora una volta la scelta di assistere Kiev. “Aiutare l’Ucraina a proteggersi non è stata soltanto la scelta corretta da compiere. È stata l’unica scelta coerente con gli ideali di giustizia e fratellanza che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite e delle risoluzioni che questa Assemblea ha adottato dall’inizio del conflitto”, ha detto. “L’Italia ha agito senza indugi, insieme agli altri Paesi membri dell’Unione Europea, agli alleati della Nato e del G7, a tutti i partner che come noi credono in un sistema internazionale basato sulle regole e sul multilateralismo”.

    Secondo il capo del governo, “il piano di Mosca era conquistare Kiev in poche settimane” ma “i soldati ucraini hanno vanificato questa strategia e obbligato la Russia a un conflitto più lungo e logorante, grazie anche alla nostra assistenza militare”, oltre a “sanzioni senza precedenti” che hanno avuto “un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia”. “L’impatto delle misure è destinato a crescere col tempo, anche perché alcune di esse entreranno in vigore solo nei prossimi mesi. Con un’economia più debole, sarà più difficile per la Russia reagire alle sconfitte che si accumulano sul campo di battaglia”, ha detto Draghi, secondo cui l’esito del conflitto “resta ancora imprevedibile” anche se Kiev “sembra avere acquisito un vantaggio strategico importante” dopo la sua “eroica controffensiva”. Secondo il capo dell’esecutivo, l’Italia ha già dimezzato la sua dipendenza dal gas russo. “Contiamo di diventarne completamente indipendenti dal 2024”, ha aggiunto.

    Nel suo intervento, Draghi ha chiesto che sia fatto di più a livello europeo per affrontare le ricadute delle sanzioni sui prezzi energetici. “Come l’Italia sostiene da tempo, l’Unione europea deve imporre un tetto al prezzo delle importazioni di gas, anche per ridurre ulteriormente i finanziamenti che mandiamo alla Russia”, ha detto Draghi. “L’Europa deve sostenere gli Stati membri mentre questi sostengono Kiev”. “L’invasione russa dell’Ucraina ha prodotto conseguenze che vanno ben oltre i confini dell’Europa”, ha detto. “I rincari energetici colpiscono soprattutto i meno abbienti, aggravano la povertà e le diseguaglianze”.

    “Il nostro obiettivo”, ha sottolineato, “è la pace”. “Una pace che sia ritenuta accettabile dall’Ucraina, la sola che può essere duratura e sostenibile”, ha affermato, ricordando che “dalle crisi si esce soltanto guardando lontano, con coraggio e con ambizione”. “Non possiamo rischiare la catastrofe nucleare”, ha ribadito, riguardo gli scontri intorno alla centrale di Zaporizhzhia.

    L’ex presidente della Banca centrale europea ha anche rassicurato sul ruolo dell’Italia sotto i prossimi governi. “Anche nei prossimi anni, l’Italia continuerà a essere protagonista della vita europea, vicina agli alleati della Nato, aperta all’ascolto e al dialogo, determinata a contribuire alla pace e alla sicurezza internazionale”, ha detto. “Sono gli stessi principi e obiettivi che ispirano le Nazioni unite, che è necessario e urgente difendere oggi”.

    “L’Unione Europea è destinata a guardare sempre più verso sud e l’Italia vuole essere un ponte verso la sponda meridionale del Mediterraneo, verso tutto il continente africano”, ha affermato Draghi, che ha anche ricordato la disponibilità di Roma a ospitare l’Expo 2030. “Voglio richiamare”, ha detto nella parte finale del suo intervento, “la disponibilità di Roma a ospitare Expo 2030, per continuare a offrire soluzioni condivise ai problemi globali”.

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