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    Draghi convoca il Cdm d’urgenza e lancia l’ultimatum ai partiti: o votate le riforme o niente Pnrr

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 19 Mag. 2022 alle 19:45 Aggiornato il 19 Mag. 2022 alle 22:46

    Il premier Mario Draghi ha convocato a sorpresa un consiglio dei Ministri per richiamare i partiti alle proprie responsabilità: nel mirino del presidente del Consiglio lo stallo sulle riforme necessarie a ottenere i fondi del Recovery Plan, prima tra tutte quella sulla concorrenza, bloccata dal nodo concessioni balneari. L’algido bollettino di Palazzo Chigi inviato alle 17 circa di oggi ha fatto suonare l’allarme rosso nelle segreterie delle forze di maggioranza mentre i partiti erano alle prese con gli strascichi dell’elezione di Stefania Craxi alla presidenza della Commissione Esteri del Senato al posto dell’ex grillino “filo-russo” Vito Petrocelli.

    Ma l’ultimatum lanciato da Draghi riguardava appunto il ddl concorrenza, che secondo la roadmap doveva essere approvato prima di Pasqua. Invece ancora oggi un comunicato congiunto dei capigruppo di Lega e Forza Italia, Massimiliano Romeo e Anna Maria Bernini, chiedeva “ulteriori approfondimenti sul tema delle concessioni balneari per arrivare a un testo condivisibile e quindi condiviso”. La goccia ha fatto traboccare il vaso dopo che lunedì scorso, in seguito a un colloquio di un’ora con il premier, Matteo Salvini aveva assicurato che l’accordo si sarebbe trovato a stretto giro. Così il presidente del Consiglio ha richiamato i partiti all’ordine sulle riforme e sulla necessità di approvarle, per rispettare la roadmap e superare le criticità strutturali del Paese: il sì delle forze di maggioranza è arrivato subito, tanto che il Cdm sarebbe durato solo dieci minuti. Draghi ha ottenuto l’OK a porre la fiducia sul ddl concorrenza. Il voto dovrebbe tenersi in Senato entro la fine di maggio.

     

     

     

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