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    Cremona, due drag queen alla festa per bambini con il patrocinio del Comune: la polemica del consigliere leghista

    Le drag queen Priscilla e La notte brilla e il consigliere Zagni

    Alessandro Zagni ha pubblicato un post su Facebook scatenando le polemiche

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 6 Ago. 2019 alle 13:26 Aggiornato il 6 Ago. 2019 alle 13:51

    Due drag queen alla festa per bambini: polemica della Lega

    Due drag queen alla festa per bambini patrocinata dal Comune di Cremona: scatta la polemica della Lega Nord. “Sono questi i riferimenti della sinistra per la crescita dei nostri figli?”, scrive su Facebook il consigliere comunale leghista Alessandro Zagni.

    L’evento, organizzato dall’Arci Festa, si è svolto a Parco didattico Scout di via Lungo Po Europa a Cremona. Il titolo era “Racconti senza barriere”. Protagoniste le drag queen Priscilla e La Notte Brilla: a loro il compito di raccontare storie “fantastiche” per bambine e bambini per insegnare oro a guardare oltre le differenze.

    Il Comune, guidato dal sindaco di centrosinistra Gianluca Galimberti, ha concesso il patrocinio alla manifestazione. E da questa circostanza è scattata la polemica, sollevata sui social dal consigliere della Lega Zagni: “Non ho nulla contro le persone in questione, ci mancherebbe. E nemmeno critico l’organizzazione che liberamente organizza l’evento. Io critico la scelta dell’amministrazione comunale di contribuire a sostenere questo tipo di momento educativo per i nostri figli”, ha scritto tra i commenti al suo post.

    Perché i commenti al post di Zagni sull’evento con le drag queen è stato commentato centinaia di volte. E si sono scontrati favorevoli e contrari all’iniziativa.

    Il dibatto sui social

    “Ma che schifo, poveri bimbi non è più tempo di farli giocare ma… conoscere e inculcare loro ciò che i genitori bacati di cervello deviando i sentimenti di innocenza infantile a travagli con la mente contorta di chi porta i figli a questo spettacolo infelice”, scrive un commentatore sotto il post di Alessandro Zagni.

    E un altro: “Ma perché io dovrei insegnare a mio figlio che può andare in giro vestito come una donna? La motivazione? Per soldi? Fama? Cosa? Perché è questo il messaggio che arriva ai bambini, e cioè che sono maschi ma si possono vestire da donna e atteggiarsi come una donna. Ed è normale? Per me no… ben venga quando i ragazzi sono grandi maturi, che capiscono la diversità, ma non da piccoli…”.

    Molti sono stati anche i commenti di chi ha appoggiato l’iniziativa: “Sono due persone fantastiche. Con storie incredibili e spesso dolorose alle spalle. Che peccato leggere cattiverie da gente che neppure ha idea di chi siano”.

    E ancora, il commento di chi ha partecipato all’organizzazione: “La storia che leggeranno è solo una storiella contro le discriminazioni, non è niente di traumatizzante, tranquilla, a meno che per lei non sia un trauma insegnare ai bambini a non discriminare chi è diverso da loro ed a non discriminare altri bambini solo perché amano cose differenti da quelle che amano loro”.

    Gli organizzatori e il sindaco

    Gli organizzatori della serata hanno risposto, molte ore dopo l’arrivo delle prime critiche dalla pagina Fecebook di Alessandro Zagni, con una frase di Paulo Freire: “Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo”. “Crediamo che le diversità siano una realtà inevitabile – hanno aggiunto – da riconoscere e rispettare. Possiamo scegliere come vivere il nostro rapporto con le diversità: amare il prossimo, per noi, non prevede discriminazioni o pregiudizi. Il bene degli altri è anche il nostro e la felicità è un presupposto irrinunciabile per relazioni sane, aperte, umane”.

    Mentre il sindaco Gianluca Galimberti ha respinto le critiche per la concessione del patrocinio: “Abbiamo dato il patrocinio alla manifestazione nel complesso, ad Arci Festa, come avviene da anni. Non entriamo nello specifico del programma di ogni singola iniziativa prevista”.

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