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    Dl Aiuti, M5S verso l’astensione. Ma Draghi minaccia di salire al Colle

    Di Maria Elena Marsico
    Pubblicato il 11 Lug. 2022 alle 10:02 Aggiornato il 11 Lug. 2022 alle 10:11

    All’alba di una nuova settimana, si rincorrono le ipotesi e i ragionamenti che ruotano attorno al decreto Aiuti. Oggi la Camera dovrebbe approvare definitivamente il provvedimento, dopo il sì alla fiducia votato giovedì a Montecitorio. Mentre per domani, martedì 12 luglio, è previsto il secondo tempo al Senato dove i voti sono unificati. Ed è proprio a Palazzo Madama che si prospetta l’uscita dall’Aula del Movimento 5 Stelle, ipotesi che circola giorni e che non ha escluso il ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli parlando con Repubblica.

    L’astensione del M5s sul dl Aiuti – che comprende l’inceneritore di Roma, il reddito di cittadinanza e la responsabilità solidale sul Superbonus – non metterebbe, comunque, a rischio il governo nei numeri sicuri per la maggioranza. La questione sarebbe, quindi, politica. Ma questo aprirebbe la strada verso lo strappo, oltre che alla crisi che potrebbe portare il premier Mario Draghi davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un confronto. Nel frattempo, il leader dei 5 stelle, Giuseppe Conte, invita alla calma. Dal Movimento è attesa, infatti, una risposta di Draghi sulle nove richieste presentate dall’ex premier la settimana scorsa. Presumono possa arrivare tra oggi e domani, seppur non sia previsto un faccia a faccia. Il confronto dovrebbe, quindi, avvenire con una telefonata.

    Tutto, comunque, può ancora accadere. E alcuni del M5S, almeno una decina, potrebbero votare sì. Si capirà, quindi, chi deciderà di seguire la linea di Conte. Intanto, mercoledì è prevista l’assemblea dei senatori grillini.

     

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