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    Decreto green pass, via libera del Cdm: obbligo per personale esterno scuola e università

    Credit: ansa foto
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 9 Set. 2021 alle 07:43 Aggiornato il 9 Set. 2021 alle 15:22

    Il Parlamento ha votato la conversione in legge del decreto entrato in vigore il 6 agosto. Con 259 voti favorevoli, 34 contrari e 2 astenuti la Camera ha approvato il testo che ora va all’esame del Senato. La Lega ha votato con la maggioranza, dopo aver sostenuto alcuni emendamenti dell’opposizione.

    Quasi un terzo del gruppo della Lega ha partecipato alla votazione finale nell’Aula della Camera sul decreto legge Green pass: si evince dai tabulati della votazione secondo cui del gruppo del Carroccio hanno votato solo in 45 su 132. Presente al 57% il gruppo di Fdi: hanno votato in 30 su 37. In Forza Italia risultava presente solo il 35%: 27 su 76 deputati in totale.

    Oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge “per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario – assistenziale”. Il dl estende l’obbligo di Green pass al personale esterno della scuola e dell’università. Per i lavoratori delle Rsa (anche esterni) viene previsto l’obbligo vaccinale.

    Nel decreto approvato (‘Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario – assistenziale (Presidenza – Istruzione – Università e ricerca – Salute’), il governo impone l’obbligo di green pass per il personale di quelle aziende impegnate nel settore sanitario come pulizie e mense. Obbligo di vaccino per i lavoratori delle Rsa, anche esterni. È invece rinviato alla prossima settimana l’obbligo per il personale di bar e ristoranti, palestre, dipendenti di cinema e teatri e tutti gli altri settori dove il green pass è già obbligatorio per i clienti.

    Se lo scontro politico non metterà altri freni ai lavori in corso, il presidente del Consiglio dovrebbe riunire la sua squadra e chiedere il via libera a un intervento “marginale”, che poi tanto piccolo non è. Oltre agli operatori delle mense scolastiche e delle pulizie negli edifici di elementari, medie e licei, anche camerieri, baristi, istruttori di palestre e piscine, bigliettai dei cinema e dei teatri.

    È solo un primo step. Poi il governo proverà a chiudere l’intesa anche per la Pubblica amministrazione: un decreto legge unico, composto da un solo articolo, per allargare l’obbligo di esibire la certificazione verde a tutti i lavoratori indistintamente. La strada scelta da Draghi potrebbe essere questa, ma se per quanto riguarda la Pubblica amministrazione la decisione sembra presa già da tempo, con il ministro Brunetta primo sostenitore della misura, nel mondo delle imprese private non c’è ancora alcun accordo.

    L’incontro di ieri tra il segretario della Cgil Maurizio Landini e il presidente Draghi prima e la riunione tra i sindacati e Confindustria dopo non hanno dato vita a un vero accordo: la condizione delle imprese, che i sindacati potrebbero accettare, è quella dell’estensione del green pass a tutti i lavoratori solo con i tamponi gratuiti a carico dello Stato.

    Il leader della Lega continua a frenare. Il ministro Roberto Speranza al contrario chiede di estendere i confini del green pass. Resta quindi un unico punto fermo: si parte con i lavoratori esterni della scuola. Il decreto atteso per domani potrebbe dunque essere il primo di una nuova serie di interventi. In ogni caso per far scattare l’obbligo bisogna attendere 15 giorni in modo da dare il tempo a chi vuole vaccinarsi di sottoporsi almeno alla prima dose.

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