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    D’Amato ai no vax: “Mia era provocazione, ma riflettete: un giorno di terapia intensiva costa 1.500 euro”

    Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio. Credit: ANSA
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 2 Set. 2021 alle 10:44 Aggiornato il 2 Set. 2021 alle 10:47

    L’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato torna sulla spinosa questione dei no vax e delle cure a pagamento precisando: “È una provocazione – ha spiegato – che intende far riflettere sui costi sociali ed economici che noi dobbiamo sostenere. Il problema – continua – è il virus, il vaccino la soluzione. Conti alla mano, un giorno in terapia intensiva nel Lazio costa 1.500 euro circa, 20 milioni da inizio pandemia. Soldi che potrebbero essere investiti in altro modo, per esempio le cure domiciliari. È necessario – afferma D’Amato – coniugare la libertà con la responsabilità personale. Stiamo studiando il sistema perché vengano indicate e pubblicate le spese sostenute dall’ospedale per curare un paziente non vaccinato”.

    Nel Lazio si sta cercando di accelerare il processo vaccinale: da ieri è possibile accedere agli hub senza prenotazione e senza tessera sanitaria. I centri vaccinali della Regione hanno registrato 5 mila vaccinazioni. Con alcune strutture che hanno toccato il 30% in più della media giornaliera. Sembra, dunque, sempre più vicino l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge.

    “Sono 580 giorni che stiamo combattendo il virus e in quest’ultima fase notiamo un aumento della violenza verbale e sui social nei confronti di medici e infermieri, questo è intollerabile. La libertà e la responsabilità devono andare di pari passo”, dice ancora D’Amato. “La mia proposta è una provocazione che intende far riflettere sui costi sociali ed economici, e stiamo studiando una modalità per farli conoscere ai cittadini, che noi dobbiamo affrontare per cui chi vuole essere libero deve sapere che non può esercitare la violenza altrimenti, come chi passa con il rosso, deve pagare una sanzione”, afferma.

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