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    Quirinale, Bettini a TPI: “Conte prezioso per il Movimento 5 Stelle e per l’Italia”

    Illustrazione di Emanuele Fucecchi
    Di Giorgio Del Re
    Pubblicato il 17 Gen. 2022 alle 13:13 Aggiornato il 17 Gen. 2022 alle 14:11

    “Stimo Conte umanamente e politicamente”: Goffredo Bettini mette a tacere le polemiche e, in un’intervista a TPI, ribadisce il suo apprezzamento per l’ex presidente del Consiglio.

    Onorevole Bettini, lei che è notoriamente così vicino al presidente Conte sembra preoccupato della tenuta del Movimento 5 Stelle in questo passaggio dell’elezione del presidente della Repubblica?
    Per nulla, ho sempre creduto e credo soprattutto che nelle prossime ore il rapporto tra il Movimento 5 stelle e il Pd sia fondamentale per ricercare la soluzione più autorevole e unitaria circa la presidenza della Repubblica.

    Ma sul Corriere della Sera sembra dire che il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle è difficilmente governabile.
    Nella sintesi riportata del mio pensiero c’è il rischio di un fraintendimento. Lo voglio chiarire nel modo più netto. Ritengo il lavoro che sta svolgendo Giuseppe Conte prezioso per il suo movimento e per la stabilità della democrazia italiana. Stimo Conte umanamente e politicamente. Credo, e l’ho sempre ribadito con una schiettezza che spesso mi ha fatto pagare qualche prezzo, che il governo da lui presieduto in alleanza con il Pd abbia fatto un gran bene all’Italia e l’ho difeso fino all’ultimo.

    E credo anche che il suo impegno come leader dei 5 Stelle è solo all’inizio e sta dando i suoi frutti. Il suo è un lavoro oggettivamente difficile, per la natura stessa del movimento che dirige, per l’impegno di responsabilità che ha dovuto assumere a sostegno del governo Draghi, per la sovranità limitata che tutti i partiti hanno dovuto esercitare nella fase di emergenza. Penso che i risultati di Conte si vedranno meglio con il passare del tempo.

    Le parole di Bettini su Conte

    A provocare un polverone nel M5S erano state le parole rilasciate da Bettini al Corriere della Sera, in cui, parlando dell’ex premier, affermava: “È in un momento di notevole difficoltà. Uomo leale, che apprezzo: ma più leader di governo, che capo di un partito“.

    Nella stessa intervista, poi, Bettini indicava due strade per il Quirinale: “La prima la politica prende atto che l’emergenza non è affatto finita né sul piano sanitario, né sulla messa a punto del Pnrr. Quindi ha uno scatto, va da Draghi e gli propone un patto di un anno: sarai più solido, non facciamo più i capricci dell’ultimo mese e, in Parlamento, variamo una nuova legge elettorale di stampo proporzionale”.

    A quel punto, secondo Bettini, per il Quirinale andrebbe individuata “una figura di alto profilo capace di guidare la transizione del Paese dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato”.

    La seconda opzione, invece, sarebbe obbligata: “O chiediamo a Mattarella di accettare un altro mandato. Oppure verifichiamo la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire”.

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