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    Conte ad Atreju sul prossimo presidente della Repubblica: “Non necessariamente di centrosinistra”

    Credit: Ansa foto
    Di Sofia Gadici
    Pubblicato il 9 Dic. 2021 alle 14:39 Aggiornato il 9 Dic. 2021 alle 14:41

    Giuseppe Conte è intervenuto ad Atreju, l’annuale incontro di Fratelli d’Italia, è ha parlato a tutto campo dell’attuale situazione politica italiana, del proprio ruolo all’interno del Movimento cinque stelle e del ruolo che il Movimento dovrà avere nel panorama politico.

    La prima priorità del leader del Movimento è la legge elettorale, quindi lancia l’idea del “proporzionale con sbarramento al 5 per cento”. “La mia opinione e quella del M5S – ha detto l’ex premier – è che non esiste la legge elettorale ideale, la migliore in astratto, ma una legge elettorale che interpreta il momento storico, la situazione che vivi e deve essere confezionata sulla sensibilità di una fase storica. Io credo che il modo migliore per affrontare la prossima legislatura sia un proporzionale con soglia di sbarramento seria, al 5%, che consentirebbe alle forze politiche di poter competere con autonomia”.

    Su questo e altri temi, Conte ha auspicato un costruttivo dialogo anche con Fratelli d’Italia: “Spero prima si possa discutere, anche con Fratelli d’Italia, sia di riforme costituzionali sia di introdurre un proporzionale con una soglia di sbarramento molto serio”. Tutto questo anche per evitare crisi al buio: “Non possiamo avere governi che durano un anno. La stabilità è un valore che rafforza il sistema politico e ci rende più competitivi”, rimarca Conte

    E sulle elezioni del prossimo presidente della Repubblica, Conte ha espresso le caratteristiche del suo candidato ideale e escluso ogni pregiudizio: “Sia di alto profilo morale, non sta scritto da nessuna parte che debba essere di centrosinistra”.

    Renzi e Calenda

    Conte ha poi parlato di Renzi e Calenda, i suoi avversari politici più accaniti in questo periodo: “Io non ho problemi con loro, sono loro che hanno problemi”. “Io mi sento portato in una prospettiva diversa dal centrodestra: vi voglio leggere un messaggio – dice alla Conte platea di Atreju – non dico di chi è (è di Calenda): ogni Cinque Stelle dovrebbe restare fuori da ogni attività se non quella di vendere il chinotto allo stadio…. Io non offenderei mai l’elettorato di FdI e non mi porrei mai l’obiettivo della distruzione di FdI”.

    Proprio Renzi e Calenda hanno espresso nei giorni scorsi dure critiche all’ipotesi di una candidatura di Conte alle suppletive nel collegio Roma 1 e forse proprio a causa loro l’ex premier ha fatto un passo indietro: “Enrico Letta ha fatto in modo molto cortese questa proposta, gli ho espresso le mie perplessità. Ha fatto un gesto di cortesia, non credo sia rimasto male”.

    Governo Draghi

    Il parere sul governo Draghi è tutto sommato positivo: “Il governo Draghi – ha affermato Conte durante il suo intervento ad Atreju – è un governo che sosteniamo in modo leale e costruttivo e che ha operato molto in continuità con il programma sanitario e la campagna vaccinale che abbiamo avviato. Che ha compreso che bisognava erogare bonus alle imprese. Ha compreso che bisognava continuare ad applicare politiche espansive. Poi chiaro che il governo declina anche delle soluzioni su cui non siamo d’accordo. Per esempio, io non avrei messo da parte il piano che avrebbe digitalizzato completamente la Pubblica amministrazione”.

    Giustizia

    Poi il referendum sulla giustizia: “A tempo debito apriremo una discussione su questi quesiti anche all’interno del Movimento 5 stelle. Qualcuno potrei sottoscriverlo anch’io, altri no. Quello che non mi piace dell’impianto complessivo è che mi sembra che ci sia una sorta di rivalsa da parte del potere politico nei confronti del potere giudiziario. Lì c’è il tentativo di interpretare una prospettiva politica in cui si rivendica, non solo il primato della politica, ma anche di dare qualche scappellotto alla magistratura”.

    Infine, in riferimento alle sue entrate economiche, l’ex premier ha chiarito: “Sono vari mesi che sono in aspettativa, non prendo una lira e sono mesi che non faccio l’avvocato, perché non voglio mischiare affari e politica. Ho chiuso il mio ufficio, ho riscosso le fatture e vivo con quello che avevo da parte”.

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