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    Conte: “Alcune decisioni del governo Draghi hanno disorientato e scontentato i cittadini”

    L'ex premier parla a tutto tondo per la prima volta dalle dimissioni, in un'intervista al Corriere della Sera. "Draghi? Ci incontreremo presto"

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 7 Giu. 2021 alle 11:29

    “Alcune decisioni hanno scontentato i cittadini e suscitato perplessità. È normale che il disagio dei cittadini si ripercuota anche sulla forza che conserva la maggioranza relativa in Parlamento”. A dirlo nella prima intervista a tutto campo dalle sue dimissioni da premier lo scorso febbraio è Giuseppe Conte, ora leader in pectore del Movimento Cinque Stelle.

    L’ex presidente del Consiglio, intervistato oggi da Monica Guerzoni sul Corriere della Sera, cita tra queste scelte il “sostegno alle imprese”, ma anche “alcuni indirizzi in materia di tutela dell’occupazione e di transizione ecologica”. Per Conte, anche il condono fiscale e l’emarginazione dell’Autorità anticorruzione, hanno provocato  “disorientamento” tra i cittadini. Ribadisce tuttavia il suo sostegno al governo guidato da Mario Draghi. “Noi che abbiamo lavorato per la tenuta del Paese durante le fasi più acute della pandemia vogliamo essere protagonisti anche della ripartenza”, dice Conte. “Lo saremo in modo leale e costruttivo senza rinunciare ai nostri valori e alle nostre battaglie”.

    Con Draghi, aggiunge l’ex premier, “ci siamo sentiti, ci incontreremo presto“. E ammette: “Questo periodo non ha giovato al M5S, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese”. Riguardo all’operato di Figliuolo sui vaccini, dopo l’era di Arcuri, Conte dice: “Sono situazioni incomparabili. Arcuri ha fatto un lavoro straordinario nonostante critiche ingenerose e spesso strumentali, ha permesso all’Italia di partire con il piede giusto nella fase in cui dovevamo fare i conti con la mancanza dei vaccini e comunque anche allora eravamo tra i primi in Europa. La situazione oggi è molto diversa, Figliuolo e le Regioni stanno efficacemente completando la campagna vaccinale”.

    Alla giornalista che gli domanda se crede alla teoria secondo la quale il suo governo sia caduto a causa di un complotto internazionale, Conte risponde: “Nessuno ha mai pensato a un complotto internazionale. Il mio governo ha sempre ricevuto forte sostegno dalle cancellerie europee, anche perché, se non lo avesse avuto, l’Italia non avrebbe ottenuto l’affidamento per i 209 miliardi del Recovery”.

    Sul futuro del M5S, Conte assicura che “avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese. Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi, anche a quelli a cui in passato non abbiamo guardato con la dovuta attenzione. Penso a tutta la filiera dei servizi, al commercio, alle piccole e medie imprese, ai lavoratori autonomi, ai professionisti”.

    E riguardo all’addio di esponenti storici del Movimento, come Di Battista, Lezzi, Morra, Trenta, Conte risponde: “L’appoggio a Draghi è stato una scelta difficile e io ho rispetto per chi si è allontanato. Ma non potevamo volgere le spalle alla sofferenza degli italiani, quella scelta andava compiuta e io ho subito posto le condizioni perché partisse il nuovo governo e si completassero campagna vaccinale e Pnrr. Di Battista è un ragazzo leale e appassionato, adesso è in partenza per l’America Latina ma quando tornerà ci confronteremo e valuteremo le ragioni per camminare ancora insieme”.

    L’ex premier smentisce inoltre l’ipotesi, circolata nei giorni scorsi, di una sua candidatura alle elezioni suppletive per il seggio di Roma Primavalle. “Mi farebbe davvero molto piacere restituire quello che Roma mi ha dato, ma non posso assumere impegni con i romani che non potrei mantenere”, dice. “Devo dedicarmi a tempo pieno alla ripartenza del Movimento. Un seggio in Parlamento è un onore ma sarebbe un disonore lasciarlo sistematicamente vuoto”.

    Sull’alleanza col Pd, Conte si dice ottimista, nonostante le mancate alleanze per le amministrative: “Io non do affatto un giudizio negativo del dialogo che stiamo coltivando col Pd e le altre forze di sinistra, su alcuni territori abbiamo già trovato delle intese e continuiamo a lavorare per siglare accordi in altri Comuni”, afferma. “Come già a Napoli, stiamo lavorando insieme per costruire un solido patto anche per le Regionali calabresi. La direzione di marcia è chiara e la nostra identità sarà così forte che ci consentirà di dialogare anche con l’elettorato moderato”.

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