Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Il PD chiude la campagna a Piazza del Popolo: “Noi per i diritti, dall’altra parte c’è un’Italia retrograda”

    Di Piera Rocco
    Pubblicato il 23 Set. 2022 alle 21:08 Aggiornato il 23 Set. 2022 alle 21:18

    Si è chiusa la campagna elettorale del PD a Piazza del Popolo sotto il sole caldo del pomeriggio romano. Nel segno dello slogan usato durante la campagna elettorale: “Scegli”, i discorsi si sono basati sulle differenze con il centrodestra. Lo ha dimostrato l’introduzione del sindaco Roberto Gualtieri: “Domenica l’Italia è un bivio, in ogni collegio sarà un ballottaggio tra noi e la Meloni, tra il futuro e il ritorno al passato”.

    Oltre ai ministri e ai capigruppo, c’erano i cinque governatori: l’emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini, il campano Vincenzo De Luca che ha offerto una delle sue satire sulla destra, poi Michele Emiliano della Puglia, il toscano Eugenio Giani e infine Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. Sono partite frecciatine agli avversari anche dal ministro del Lavoro Orlando: “Noi non vogliamo che una ragazza per interrompere la gravidanza ascolti il battito del cuore del feto”. Poi ha parlato della necessità del “riscatto del lavoro” per combattere le disuguaglianze: “Avremmo potuto fare di più, molto di più. Se non si fosse interrotto il tavolo con le parti sociali avremmo potuto affrontare temi messi sul tavolo dai sindacati: precarietà, pensioni, salario minimo e cuneo fiscale”. Così la sua accusa a Giuseppe Conte per la caduta del governo Draghi.

    Si sono collegati il premier spagnolo Pedro Sanchez e Andrea Costa dal Portogallo per dare il loro sostegno. Un’orchestra ha suonato “Bella ciao” di fronte alla piazza riempita a metà. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha preso la parola: “Meloni non andrà mai in piazza il 25 aprile perché non andrà mai contro le sue radici. Ma non passeranno perché l’Italia li fermerà”. Elly Schlein ha incalzato: “C’è una bella differenza tra leadership femminili e femministe. Amo una donna, non sono una madre ma non per questo sono meno donna”.

    Ha concluso l’evento il segretario Enrico Letta: “Noi siamo qui per difendere la Costituzione italiana nata dalla Resistenza e dall’antifascismo. Non permetteremo che la nostra Costituzione, la più bella del mondo, venga stravolta”. Infine ha incoraggiato i ragazzi di Fridays for Future a far fronte ad una destra “negazionista”: “Ci hanno preso in giro sul bus elettrico. Purtroppo l’ambiente non è stato un tema centrale di questa campagna elettorale”. Ha proseguito sul welfare: “Sul fisco la destra ha scelto di aiutare i ricchi. A differenza della destra che ha scelto la flat tax che aiuta i ricchi e non i deboli, un’idea sbagliata, noi diciamo sì alla riduzione delle tasse sul lavoro”. Infine si è scagliato contro gli avversari, promettendo al deputato Zan che la sua legge sarà votata nella prossima legislatura: “Noi siamo per i diritti, dall’altra parte c’è un’Italia retrograda”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version