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    Caso Siri, il M5s pubblica 4 domande alla Lega e la accusa di fare “come Renzi e Berlusconi”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 23 Apr. 2019 alle 17:22 Aggiornato il 23 Apr. 2019 alle 17:34

    La frattura tra M5s e Lega sul caso Siri si allarga a dismisura. Il blog delle Stelle ha pubblicato 4 domande agli alleati della Lega, per chiedere spiegazioni sul caso del sottosegretario indagato per corruzione.

    Il caso Siri puzza di mafia, molto più di quello che la Lega vorrebbe far credere (di G. Cavalli)

    Il M5s rivendica un “approccio alla cosa pubblica diverso da quello a cui ci ha abituato per decenni la politica” e torna a parlare di una “questione morale”.

    “La politica deve dare il buon esempio. Nessuno può nascondersi dietro la presunzione di innocenza di fronte all’ipotesi di un reato di corruzione”, rincara la dose il M5s.

    La posizione di Luigi Di Maio e compagni è netta: “Quando un politico viene accusato dalla magistratura di essere un corrotto, deve fare un passo indietro e chiarire. Si può difendere, è un suo diritto, ma deve farlo lontano dalla sua carica”.

    Il M5s ha chiesto le dimissioni del sottosegretario Armando Siri fin da subito, ma il leghista, appoggiato dal suo partito non ha fatto marcia indietro. Le parole contro gli alleati, con i quali ormai da settimane la spaccatura è netta e incolmabile, sono dure. Il M5s ha accusato il partito di Salvini di aver minimizzato la questione, mettendolo sullo stesso piano di Renzi e Berlusconi.

    “Di fronte alle contraddizioni espresse dal sottosegretario Siri e alla luce delle relazioni di Arata con Nicastri (ritenuto vicino a Cosa Nostra, così come emerge dalle carte dell’inchiesta) riteniamo che un chiarimento sia necessario e non più rimandabile”, si legge sul Blog delle Stelle.

    Caso Siri | Le domande del M5s alla Lega

    Qui le domande che il M5s ha posto alla Lega, per fare chiarezza sulla vicenda:

    1) Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata (l’ex parlamentare di Forza Italia, adesso responsabile del programma della Lega per l’ambiente che, secondo l’accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come “finanziatore” della latitanza del boss Matteo Messina Denaro)?

    2) Perché il sottosegretario Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate e rispedite al mittente dal MoVimento 5 Stelle, per incentivare l’eolico (materie oggetto di interesse proprio di Paolo Arata)? Per quale fine?

    3) Perché Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte (quando è uscita la notizia dell’indagine per corruzione ha detto: “Non mi sono mai occupato di eolico in vita mia“. Poi ha ammesso di aver presentato una proposta di modifica alla legge sugli incentivi: “Me l’ha chiesto una filiera di piccoli produttori”. Infine, al Corriere, ha dichiarato: “Arata mi ha fatto una testa così e gli ho detto ‘va bene, mandamelo’ ”)?

    4) Il figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri?

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