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    La Procura militare di Roma apre un fascicolo sulla casa affidata al marito dell’ex ministra Trenta

    Credits: Facebook/ Elisabetta Trenta
    Di Madi Ferrucci
    Pubblicato il 18 Nov. 2019 alle 15:59 Aggiornato il 19 Nov. 2019 alle 07:03

    La Procura militare di Roma apre un fascicolo sulla casa affidata al marito dell’ex ministra Trenta

    La Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo sulla casa in cui abita attualmente la ex ministra della Difesa Trenta. Per il momento non ci sono indagati né ipotesi di reato e si tratta di un mero accertamento conoscitivo. Fonti della Procura militare fanno però sapere che la momento si tratta di un’indagine meramente conoscitiva per compiere i dovuti accertamenti sul caso.

    La ex ministra della Difesa del governo giallo-verde infatti come scoperto dal Corriere della Sera vive ancora insieme al marito militare nell’alloggio che le era stato assegnato quando era al governo. La ministra si è però difesa dalle accuse spiegando che secondo la procedura l’alloggio doveva essere lasciato entro tre mesi dalla fine dell’incarico, termine che ancora non è scaduto.

    Il marito della ministra è inoltre un ufficiale dell’esercito con un incarico di prima fascia e quindi formalmente secondo la ministra avrebbe diritto allo stesso alloggio che le era stato assegnato in precedenza. La Trenta, infatti, durante il suo mandato non avrebbe richiesto un alloggio di rappresentanza (noto come Asir) ma un’abitazione del livello prima fascia assegnata anche agli ufficiali (Asi). Nell’ambito della procedura quindi il marito avrebbe ottenuto la riassegnazione dell’alloggio in cui abitava già prima con la ministra.

    Di Maio è intervenuto sul caso attaccando l’ex ministra: “È inaccettabile: Trenta ha smesso di fare la ministra, aveva tre mesi per lasciare la casa, ed è bene che la lasci. Se il marito, come ufficiale, ha diritto all’alloggio può fare domanda e potrà accedere come gli altri ufficiali dell’esercito a un appartamento. Questa cosa fa arrabbiare i cittadini e anche noi del m5s, gli unici deputati che si tagliano gli stipendi”, ha dichiarato in un’intervista a Rtl questa mattina.

    La Trenta si è difesa con un lungo post su Facebook in cui spiega il caso e ribadisce la regolarità delle procedure: “Oggi ci troviamo di fronte a una montatura mediatica senza precedenti, che ha dei precisi mandanti. Gli stessi che ieri hanno diffuso un documento interno alla nostra intelligence sul mio conto. Vi invito ad aprire gli occhi. La mia coscienza è a posto. Se qualcuno pensa di intimorirmi ha capito male”, ha dichiarato.

    “Quella casa è stata attribuita a mio marito con una procedura regolare. Posso andare a dormire sul divano, se qualcuno ci tiene, ma da che mondo e mondo due persone sposate vivono sotto lo stesso tetto. Anche se in passato una delle due ha avuto l’onore e, nella fattispecie, anche la ‘sfortuna’ di fare il ministro”, ha concluso.

    Casa dell’ex ministro Trenta al marito, la Procura militare di Roma apre un fascicolo. Lei si difende: “È tutto regolare”
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