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    La Camera approva il disegno di legge sul taglio dei parlamentari

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 9 Mag. 2019 alle 15:47 Aggiornato il 9 Mag. 2019 alle 15:51

    Il 9 maggio 2019 la Camera ha approvato la proposta di legge costituzionale per il taglio del numero dei parlamentari.

    Il testo è passato con 310 voti a favore, 107 contrari e 5 astenuti: a votare sì sono stati M5s, Lega, FI e FdI, mentre si sono opposti Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare.

    Adesso la proposta passa al Senato, che potrà solo approvare o bocciare il testo senza possibilità di modifiche.

    Cosa prevede –  La legge è stata proposta da Lega e Movimento Cinque Stelle e aveva ricevuto fin dall’inizio dell’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia.

    Secondo quanto previsto dal testo, la Camera dovrebbe avere 400 deputati, 230 in meno rispetto agli attuali 630, mentre il Senato sarebbe composto da 200 membri, 115 in meno.

    È l’ottavo tentativo dal 1983 ad oggi di tagliare il numero dei parlamentari. Prima del 2019, una simile riforma era stata avanzata nel 2016, quando il taglio dei parlamentari era stato inserito nella riforma costituzionale di Matteo Renzi bocciata dal referendum popolare del 4 dicembre.

    In quel caso, era prevista la trasformazione del Senato in una camera non eletta a suffragio universale composta da 100 membri di cui 74 scelti dai consiglieri regionali, 21 tra i sindaci e 5 di nomina presidenziale per sette anni.

    Legge costituzionale – Per poter essere approvata, una legge costituzionale deve ricevere la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

    Se alla seconda votazione la legge il disegno non viene approvato dalla maggioranza dei due terzi dei componenti, può essere sottoposta a referendum popolare entro 3 mesi dalla pubblicazione. In questo ultimo caso è però necessario che un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali propongano il referendum.

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