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    Brambilla a Montecitorio con un maiale al guinzaglio: “Presento proposta di legge sui suini in allevamento”

    Credit: Michela Vittoria Brambilla/ Facebook
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 5 Dic. 2019 alle 09:27

    Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia, si è presentata a Montecitorio con un maialino, Dior, al guinzaglio. Il motivo della bizzarra scelta era la presentazione di una proposta di legge per la protezione dei suini in allevamento. Con il suo gesto, che ha attirato l’attenzione della stampa e dei curiosi, voleva dimostrare che i suini sono animali sensibili e intelligenti.

    “Sulla condizione dei maiali negli allevamenti italiani, in troppi hanno gli occhi, letteralmente, foderati di prosciutto”, dice Brambilla, da sempre in prima linea per la tutela dei diritti degli animali, denunciando le filiere alimentari di massa.

    Brambilla, che è anche presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha presentato a Montecitorio, due proposte di legge a sua firma – una per la protezione dei suini, l’altra sull’obbligo di videosorveglianza nei macelli e negli allevamenti industriali.

    “Il caso dei maiali in Italia, allevati al 99 per cento con metodi intensivi, è emblematico. Ciò nonostante, ai problemi, etici e igienici, posti da questi allevamenti la politica non dà risposte, né a livello europeo (sarà interessante conoscere la posizione della nuova Commissione sull’Iniziativa dei cittadini per l’abolizione delle gabbie, che ha raccolto circa 1,6 milioni di firme) né a livello nazionale. Con il mio progetto di legge sulla protezione dei suini (AC 2285) intendo smuovere le acque formulando alcune proposte concrete”, dice Brambilla.

    Le sue proposte introducono il divieto di allevare in gabbia le scrofe gravide e in allattamento, di praticare la castrazione chirurgica dei suini, e di effettuare interventi di mozzamento di una parte della coda e di riduzione degli incisivi se non effettuati da un medico veterinario, con anestesia e somministrazione di analgesici.

    Oggi una scrofa d’allevamento trascorre buona parte della propria vita in gabbie che impediscono qualsiasi movimento spiega Brambilla, e in generale le condizioni di vita negli allevamenti industriali sono terribili per tutti gli animali coinvolti, e in particolarmente per i maiali, “una specie con notevoli doti cognitive, alta socialità, grande mobilità e, nonostante i pregiudizi, attenta alla pulizia del corpo”.

    Brambilla fornisce alcuni dati sugli abusi negli allevamenti di maiale in Italia:

    11,3 milioni i maiali macellati in Italia (2017)

    8.7 milioni i maiali mediamente presenti negli allevamenti (2017)

    525 mila le scrofe mediamente presenti

    99 per cento i maiali allevati con sistemi intensivi

    1 per cento i maiali allevati con metodi biologici (circa 56 mila)

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