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    Inps, il vice di Luca Zaia in Regione ammette: “Richiesto Bonus a mia insaputa”

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 11 Ago. 2020 alle 10:06 Aggiornato il 11 Ago. 2020 alle 10:07

    Inps, il vice di Zaia afferma di aver richiesto Bonus “senza saperlo”

    Mentre proseguono le ricerche per risalire ai cinque deputati che hanno chiesto il Bonus previsto per i lavoratori autonomi e le partite Iva durante l’emergenza Coronavirus, alcuni amministratori locali hanno ammesso di far parte degli altri 2mila politici che hanno usufruito del sussidio di 600 euro. Tra questi anche Gianluca Forcolin, vice di Luca Zaia alla Presidenza della Regione Veneto, che spiega però di aver avanzato la richiesta all’Inps “a sua insaputa”.

    “Sono socio in uno studio di tributaristi. Quando è esplosa la questione del bonus, in queste ore, ho verificato con la mia socia che, senza che lo sapessi, ha presentato domanda per tutti dove possibile. Avevamo sette dipendenti in cassa integrazione. Il dato di fatto, però, è che io non ho visto un centesimo. Lo sottoscrivo col sangue”, ha dichiarato il leghista in un’intervista a Il Corriere della Sera.

    E intanto proprio Luca Zaia, nella giornata di lunedì 10 agosto, ha annunciato che chi tra i suoi consiglieri ha richiesto il bonus di 600 euro messo a disposizione dal governo non sarà più candidato alle elezioni Regionali, in programma il 20 e 21 settembre prossimo. E Forcolin rischia di essere comunque escluso dalla corsa nonostante “non abbia visto un euro”.

    Nel frattempo emergono i primi nomi dei deputati che hanno fatto richiesta del sussidio nonostante l’incarico in Parlamento: due dei tre leghisti accusati di aver avanzato domanda per il Bonus dell’Inps sarebbero Andrea Dara e Elena Murelli, secondo quanto riportano oggi il Corriere della Sera e il Fatto Quotidiano. 

    Leggi anche: 1. Chi sono i due deputati della Lega accusati di aver preso il bonus da 600 euro per le Partite IVA 2.Inps, due dei cinque deputati “furbetti” non hanno ottenuto il bonus 3. Il problema non sono i furbetti dei 600 euro, ma i leader che li hanno portati in Parlamento (di Giulio Cavalli) 4. Deputati e bonus Iva, la difesa nella chat della Lega: “Forse un disguido dei commercialisti”

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