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    Berlusconi sogna il Quirinale, Meloni teme la congiura: cosa c’è dietro il summit Silvio-Giorgia in Sardegna

    Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, leader rispettivamente di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Credit Berlusconi: Facebook. Credit Meloni: ANSA
    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 4 Ago. 2021 alle 13:12

    In molti nel centrodestra – a cominciare dalla Lega di Salvini – si sono stupiti per l’incontro sardo tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. In realtà, se avessero letto questo giornale, sarebbero molto meno stupiti e sorpresi. Eh sì, perché da tempo scrivevamo con chiarezza che il blitz di Salvini e Letta (Gianni) sul Cda della Rai che ha escluso il rappresentante di Fratelli d’Italia a favore di Forza Italia non aveva lasciato per niente soddisfatto Berlusconi, anzi.

    E ciò sia per un motivo contingente – non valeva la pena di irritare il forte alleato per ottenere un posto in Cda che conta come il due di briscola – che per un motivo più strategico: il Cav non ha per niente rinunciato a giocare la sua partita sulla presidenza della Repubblica e per questo ha bisogno di un centrodestra più che compatto.

    E così, a quanto TPI è in grado di rivelare, è stato lui a chiamare Meloni per l’incontro in Sardegna. Incontro che comunque anche la leader di Fratelli d’Italia presto o tardi avrebbe voluto fare: al vertice del partito sono sempre più preoccupati dell’entente cordiale tra Salvini e Berlusconi. Temono di rimanere tagliati fuori dai giochi che contano nel centrodestra, soprattutto quando si tratterà di parlare dei futuri collegi elettorali.

    “Il rischio è che Salvini e Berlusconi si spartiscano i collegi migliori e a noi lascino le briciole”, confida un big di Fratelli d’Italia. Sull’asse Arcore-Via Bellerio ne avrebbero già parlato: alla Lega andrebbe tutto il Nord Italia, mentre Forza Italia la farebbe da padrone nel Centro-Sud. Un po’ come avviene in Germania con Cdu-Csu, i partiti gemelli dell’area di centrodestra. Perché è il modello tedesco quello al quale Berlusconi e Salvini guardano. Modello che non prevede affatto la destra estrema meloniana.

    Ecco perché anche dalle parti di Giorgia Meloni erano preoccupatissimi (tanto più dopo aver letto sulle agenzie che Salvini vuole fare la federazione di centrodestra entro la fine di agosto) e non vedevano l’ora di fare due chiacchiere con il Cav.

    Ma i timori permangono tutti anche dopo le “messe a punto” alla camomilla fatte filtrare ieri ad arte attraverso le agenzie dai rispettivi uffici stampa. La fiducia all’interno del centrodestra continua ad essere ai minimi termini, come spiega un parlamentare di lungo corso: “Hanno escogitato un modo per marginalizzare Giorgia, una che toglie voti sia a Salvini che a Berlusconi. Per questo stanno tentando di chiudere al più presto l’accordo per la federazione tra Forza Italia e Lega, un accordo che ovviamente avrà come corollario la futura spartizione dei seggi elettorali con la relativa marginalizzazione di Fratelli d’Italia”.

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