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    “Arrogante, offensiva e prepotente”: gli appunti di Berlusconi su Giorgia Meloni

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 14 Ott. 2022 alle 13:19

    “Giorgia Meloni, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d’accordo”: una foto mostra gli appunti di Silvio Berlusconi presi in Aula al Senato mentre si consumava la sua sconfitta sull’elezione di Ignazio La Russa presidente di Palazzo Madama. Forza Italia ha fatto mancare il voto dei suoi, usciti tutti dall’aula tranne l’ex cav e Maria Elisabetta Alberti Casellati. L’ex Msi è stato eletto lo stesso, grazie al voto segreto di una ventina di parlamentari delle opposizioni: un epilogo che ha adirato a dir poco Berlusconi, sorpreso anche a mandare “a quel paese” La Russa davanti a tutti.

    L’ex premier pensava con la sua strategia di ammorbidire le posizioni della futura presidente del Consiglio sul veto a Licia Ronzulli facendo mancare il supporto dei suoi al primo esame della maggioranza, ma non è bastato a scongiurare l’elezione di La Russa. Grane anche sulla formazione della squadra di governo: “Meloni ha modificato quattro volte le caselle a seconda delle sue esigenze, ma non è che possiamo stare qui a risolverle i problemi e dirle pure grazie”, è il ragionamento riportato dal Giornale che – racconta chi ha avuto occasione di sentirlo – avrebbe fatto Berlusconi. Dal canto suo invece la leader di FdI accusa Forza Italia di aver ritrattato il sostegno promesso su La Russa, aggiungendo che gli azzurri sarebbero arrivati a “minacciare l’appoggio esterno”.

    Nella convulsa giornata di ieri era stata paventata anche l’ipotesi che la delegazione di Berlusconi sarebbe salita al Colle per le consultazioni da sola, senza accompagnarsi a Lega e Fratelli d’Italia. Nelle carte di Berlusconi anche una proposta di ministeri per i suoi esponenti. Almeno 3 sarebbero quelli indicati per Licia Ronzulli: Politiche europee, Turismo e Rapporti con il Parlamento. Tutte proposte alle quali Meloni avrebbe detto di “no”.

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